Tutta la modernità di Johann Sebastian Bach nella rilettura della serie Red Hot +
San Benedetto del Tronto | Artisti vari "Red Hot + Bach"
di
Artisti Vari
"Red Hot + Bach"
Tra i progetti più sorprendenti degli ultimi anni va annoverata sicuramente l'operazione compiuta dall'incredibile e geniale Uri Caine il quale, per celebrare il 250° anniversario della morte di Johann Sebastian Bach, aveva riletto nel 2000 le celebri Variazioni Goldberg filtrandole attraverso ogni cultura musicale del mondo, dal tango alla dance, dal klezmer al flamenco, dal jazz al rap. Oggi un'operazione analoga viene compiuta dai tipi della Red Hot Association, organizzazione nata per raccogliere fondi per la lotta all'Aids. Nel dicembre scorso avevamo parlato del precedente titolo dedicato a Fela Kuti e oggi appare sul mercato un complesso lavoro al quale partecipano decine e decine di artisti da tutto il mondo che eseguono, ciascuno a proprio modo, una partitura dall'immenso repertorio del monumentale e modernissimo musicista la cui capitale influenza è alla base di ogni concezione musicale che abbia il diritto e l'onore di ritenersi tale.
In due ore di musica "Red Hot + Bach" mette in pace la coscienza di tutti regalando a mani aperte milioni di sensazioni fantastiche che non finiscono di stupire ad ogni ascolto. Dischi come questi diventano indispensabili ed eterni già il giorno dell'acquisto e hanno ragione d'essere ascoltati in ogni momento per la gioia continua di ogni timpano, anche il più disorientato e apparentemente lontano da questo mondo. E' inutile elencare la sequenza di titoli dei trenta lunghi brani di tutta l'opera. C'è dentro tutto il Bach più popolare tra preludi, sarabande, corali, partite, contrappunti, gavotte, passacaglie, arie, pizzicati, concerti, suite e minuetti. E' un'immersione straordinaria nel barocco riletto dall'elettronica e filtrato da colori etnici e vocalità dai toni onirici che danno a questa musica una vitalità formidabile mettendo insieme i virtuosismi del mandolino di Chris Thile e il genio luminoso di Max Richter, gli archi del Kronos Quartet e il violino solista di Daniel Hope. Non mancano gli spazi vocali affidati alle voci portoghesi di Mia Doi Todd e Fabiano do Nascimento che si sfidano con quelle di Gabriel Kahane e Shara Worden dei My Brightest Diamond.
Non viene escluso il jazz con il contrabbasso di Ron Carter e il sassofono di Gary Bartz (per l'esecuzione del celeberrimo Preludio n°1) e nemmeno il deejaying di King Britt che riprende lo stesso tema per l'Ave Maria con la linea melodica di Charles Gounod (e la voce di Pia Ercole). Non è escluso il grande Nord islandese con la classe del produttore di Bjork, Valgeir Sigurdsson e le strepitose armonizzazioni delle Amiina (formidabile la "Passacaglia") cui rispondono gli arrangiamenti moderni e rock di Jherek Bischoff, genietto di Seattle. Tutto è fluido in questo magnifico progetto con le culture musicali che si intersecano e interscambiano e gli strumenti che dialogano in linguaggi impossibili solo nell' apparenza. Tutto è arioso e sublime per regalare momenti unici e assolutamente preziosi nati secoli fa dalla scrittura di Johann Sebastian Bach.
Voto 10/10
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04/07/2014
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