Musica tra i fiordi con Nils Petter Molvaer
San Benedetto del Tronto | Nils Petter Molvaer "Switch"
di
Nils Petter Molvaer
"Switch"
"Switch" sta per un giro di manopola, come in una selezione di stazioni radio. Pochi millimetri di spostamento ed è subito un mondo diverso di suoni. Di sicuro non è equiparabile alla nostra tradizione radiofonica in FM dove, switchando si affonda, e spesso si muore, tra le stesse onde malefiche e noiose di una programmazione stantia senza fantasia e totalmente omologata. Per Nils Petter Molvaer, geniale musicista e polistrumentista norvegese nato nell'isola di Sula, a 61 gradi di latitudine nord e sprofondato tra fiordi la cui bellezza toglie il fiato, "Switch" rappresenta un vero e proprio cambiamento di visuale del proprio mondo jazz.
Dopo gli inizi che affondavano le radici nel rock e a fianco dei Mascalero, il gruppo formato nei primi anni Ottanta, Molvaer è passato ad una carriera solistica mescolando jazz ed elettronica, tromba e batteria con il folgorante esordio di "Khmer" (1997), un riuscitissimo lavoro nel quale il drum'n'bass faceva capolino in casa Ecm. Con "Switch" raggiunge la dozzina di album ma nel suo carnet di musicista Nils Petter Molvaer aggiunge una ventina di collaborazioni discografiche importanti a fianco di musicisti di levatura come Marilyn Mazur, Rita Marcotulli, Sidsel Endresen, John Balke, Bill Laswell, Ketyl Bjornstad, Michel Benita e Manu Katché. Il suono della tromba di Molvaer risente della fondamentale scuola di Miles Davis, tra partitura e improvvisazione, ma si ammanta di un sounscaping davvero lussuoso grazie all'uso della steel guitar a pedale che, unita alla tromba crea un magistrale tappeto sonoro che rimanda a decine di immaginari film.
Quello di "Switch" è un suono che non è mai sperimentale fine a se stesso. Usa molta melodia e crea un vero e proprio cambiamento nel ricco stile dello strumentista. Fondamentalmente sono tre i nuovi musicisti che lo accompagnano: Erland Dahlen (già presente nel precedente "Baboon moon", percussionista di vasta creatività nonché chitarrista, Gair Sundstol, secondo chitarrista ma anche bassista e Morten Quenild, tastierista e programmatore cui si aggiunge sporadicamente anche Jon Marius Aareskjold, secondo programmatore che gioca di continue intrusioni, come recita il titolo che ricorre spesso in tutto il lavoro. L'ascolto di "Switch" fa sprofondare letteralmente in un mondo di suggestioni grazie ad una ricerca sonora di grande classe che gioca con le note come potrebbe fare una serie di pagine letterarie dei tanti autori nordici dell'Iperborea. E' una colonna sonora crepuscolare ma segna con le sue note anche i lenti passaggi di luce di un giorno in arrivo.
Voto 8,5/10
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26/05/2014
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