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Povertà nel quartiere di Porto D’Ascoli Centro.

San Benedetto del Tronto | Per evidenziare ancora una volta le numerose famiglie che versano in condizioni disagiate.

di Elio Core

Elio Core (foto Milandri)

La spaventosa tragedia di sangue avvenuta sui binari della Stazione ferroviaria di Porto D’Ascoli ove ha trovato la morte una nostra concittadina e che ha sconvolto  l’intero quartiere e non solo, ripropone il dramma del povertà in cui versano numerose famiglie del territorio a causa di una crisi economica, i cui contorni sono nebulosi e l’esito per una soluzione positiva appare incerta.

Ciò premesso, intervengo nella qualità di presidente di detto quartiere per evidenziare ancora una volta le numerose famiglie che versano in condizioni disagiate. 

Interi nuclei famigliari, perché disoccupati o a causa della chiusura di una attività commerciale, vivono il dramma quotidiano delle spese alimentari, delle bollette dell’acqua, della luce e degli affitti che non possono essere onorati per mancanza di denaro. Gli stessi, a mio avviso, dovrebbero essere riconsiderati ad un costo inferiore e ciò nell’interesse di tutti. 

In sostanza una situazione preoccupante che mortifica  ed umilia non solo i bisognosi ma noi tutti.

Non possiamo essere indifferenti. Famiglie a volte costrette a saltare insieme ai loro figli anche un pasto durante il giorno. 

Questa vergognosa situazione è la spia di un malessere sociale molto profondo sul quale dobbiamo intervenire tutti, società civile ed Istituzioni ciascuno per la parte di propria competenza. Lo stato in primis con politiche economiche di sostegno in favore delle famiglie, le Istituzioni Regionali e Provinciali ponendo in essere delle reti di solidarietà che sostengano quanti versano nel degrado e nella indigenza sociale. 

Si, è urgente intervenire prima che tale fenomeno penetri nei tessuti profondi della società civile con conseguenze drammatiche che possono minare persino la libera convivenza sociale.

Circa due anni fa ebbi a dire che alcune vie del centro del mio quartiere chiudevano i negozi a causa della crisi economica e nella medesima circostanza necessitava venire incontro agli operatori commerciali con affitti più contenuti da parte dei proprietari onde consentire un benessere diffuso tale da far ripartire il volano della economia locale.  

Infatti quando chiudono  i negozi del centro  o della periferia un pezzo del territorio desertifica, le vie e le piazze sono vuote, i colori delle luci si spengono, aumenta la tristezza nei volti delle persone unitamente ad una povertà crescente. Fermiamo questo scenario di povertà collettiva e di disagio sociale che stanno dilaniando il tessuto sociale.

                                                          

09/03/2014





        
  



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