"In un mese lo ho già incontrato tre volte. La prima mi ha colto di sorpresa: al supermercato si è avvicinato facendo finta di guardare in uno scaffale e con una mossa fulminea mi ha guardato sotto la gonna; dopo essersi allontanato, mi ha pedinato per tutto il centro commerciale e si è appostato fuori ad aspettarmi.

Ho chiamato la guardia di sicurezza che mi ha accompagnato fuori nel parcheggio, dove era già buio. La seconda volta è intervenuto mio marito.
La terza volta, ieri, sono fuggita affannosamente tra le corsie del supermercato mentre mi seguiva e poi ho parlato di nuovo con la guardia di sicurezza."

A parlare è Raffaella Milandri, nota scrittrice, viaggiatrice solitaria e attivista per i diritti umani sambenedettese.
Continua la Milandri: "La sicurezza ritengo conosca già questo maniaco, che ha molestato molte altre donne; ma apparentemente non può fare nulla. Io dico che le donne hanno diritto di fare la spesa in santa pace. Magari è innocuo, fino adesso ha solo molestato senza passare a fatti più gravi. Ma chi può dire quando e come scatta la violenza in una persona disturbata?

Qualcuno si deve prendere la responsabilità di rendere il centro commerciale un posto, anzi un "Porto" sicuro."
Chiediamo alla Milandri, che ha affrontato nei suoi viaggi esperienze ben più rischiose, se abbia avuto paura.
"Certo. Qui in Italia non sai mai, se reagisci a parole o a borsettate in faccia al molestatore, se rischi tu stessa di finire nei guai. Quando sono fuori Italia,che sia nella giungla o nel deserto, sono pronta a lottare per sopravvivere. Ma qui a San Benedetto, vorrei poter camminare sicura facendo cose, come la spesa, che non dovrebbero comportare alcun rischio."