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Venieri "In tema di amministrazione della giustizia in Italia gli italiani debbono sapere che..."

San Benedetto del Tronto | Una serie di informative che fa capire il motivo per cui l'avvocatura italiana, in adesione all'iniziativa di protesta indetta dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura, si asterrà dalle udienze il 18, 19 e 20 febbraio prossimi.

di Silvio Venieri

L'avvocato Silvio Venieri

Gli italiani debbono sapere che i governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni alla guida del nostro Paese hanno varato misure normative tese esclusivamente a "deflazionare" il carico giudiziario attraverso l'attuazione di un disegno sistematico di mortificazione del diritto alla tutela giurisdizionale.

Gli italiani debbono sapere che nel corso degli ultimi anni i costi relativi ad un procedimento giudiziale (marche da bolle, contributi unificati, registrazioni degli atti giudiziari) sono costantemente aumentati in maniera tale da pregiudicare, di fatto, la possibilità da parte dei meno abbienti di accedere al servizio giustizia.

Gli italiani debbono sapere che si è voluto introdurre l'obbligatorietà - rispetto alla facoltà, riconosciuta e garantita dalla Costituzione, di far ricorso per la tutela dei propri diritti alla magistratura statuale - di adire preventivamente gli organismi di mediazione-conciliazione, composti da soggetti, anche privi di conoscenze tecnico-giuridiche, non in grado di garantire adeguate competenze per la risoluzione delle controversie loro devolute.

Gli italiani debbono sapere che sono stati cancellati circa mille uffici giudiziari nel nostro Paese senza che si siano realizzati i paventati riverberi positivi in termini di risparmio per il bilancio statale e di efficienza del funzionamento della macchina giudiziaria, mentre, al contrario, sono aumentati i costi per tutti coloro che sono stati allontanati dai presidi di giustizia.

Gli italiani debbono sapere che gli introiti che lo Stato italiano incassa a titolo di spese di giustizia non vengono totalmente reimpiegati nel comparto ma dirottati verso altri capitoli di bilancio dell'amministrazione centrale.

Gli italiani debbono sapere che da diversi anni lo Stato italiano non ha più inteso investire risorse per migliorare il funzionamento del sistema dell'amministrazione della giustizia, per cui è progressivamente diminuito il personale delle cancellerie, non sono stati adeguatamente coperti gli organici della magistratura, non si è puntato con convinzione sulla informatizzazione.

Gli italiani debbono sapere che le funzioni giurisdizionali e di rappresentanza dell'ufficio del P.M. vengono svolte in misura preponderante da magistrati onorari, cioè non da magistrati di carriera ma da laureati in giurisprudenza che non hanno passato il vaglio di un esame di stato (Giudici di Pace, Giudici Onorari di Tribunale, Vice Procuratori onorari), i cui criteri di nomina non garantiscono affatto una effettiva competenza e professionalità.

Gli italiani debbono sapere che le carceri italiane scoppiano per l'eccessivo numero di detenuti ivi ristretti, che sono sottoposti a condizioni di vita disumane, come hanno statuito organismi giurisdizionali sovranazionali, con l'irrogazione di sanzioni in capo allo Stato italiano che stanno per essere applicate.

Gli italiani debbono sapere che l'esigenza di sicurezza, sempre più avvertita dalla popolazione, la si garantisce ampliando l'area di applicabilità delle misure alternative alla detenzione, perché coloro che vengono confinati in carcere hanno un tasso di recidivanza estremamente superiore rispetto a coloro che sono stati sottoposti ad altri mezzi afflittivi.

Gli italiani debbono sapere che determinate forze politiche, nonostante abbiano approvato leggi estremamente lassiste rispetto a determinate tipologie di reati (i reati dei cosiddetti "colletti bianchi"), si oppongono ad ipotesi di indulto e di amnistia per mere speculazioni elettoralistiche.

Gli italiani debbono sapere che sul territorio nazionale sono presenti i CIE (centri di identificazione ed espulsione) ove possono essere trattenuti fino a 18 mesi i migranti, così limitando la libertà personale di tutti coloro che vi sono ristretti senza alcun rispetto della dignità umana.

Gli italiani debbono sapere che il Ministro della Giustizia, ora dimissionario, quando si è trattato di elaborare proposte normative in tema di giustizia, ha eluso del tutto un confronto preventivo con gli organismi di rappresentanza degli avvocati e, addirittura, si è abbandonato ad espressioni e considerazioni offensive nei confronti della avvocatura, parte essenziale dell'amministrazione della giustizia.

Gli italiani debbono sapere che per questi motivi, e per tanti altri, l'avvocatura italiana, in adesione all'iniziativa di protesta indetta dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura, si asterrà dalle udienze il 18, 19 e 20 febbraio prossimi.

 *delegato per la Regione Marche dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana

17/02/2014





        
  



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