L’Alta Moda  romana, chiude la sua XXIV edizione puntando su fogli, libri e poesie.

Una sperimentazione senza paura quella di Vittorio Camaiani, un talento di oggi e ancor più di domani  poiché è nella sua creatività e nelle sue mani che si può leggere il futuro.

Reduce dal grande successo nella capitale, lo stilista ci invita nel suo Atelier di Via Lucania a San Benedetto per condividere con noi la sua soddisfazione. Le sue creazioni infatti sono andate in scena lunedì 27 gennaio nella splendida cornice dell’ Hotel Westin Excelsior, di Via Veneto.

 “Fili di parole, Pagine di abiti” questo il nome scelto per la Collezione Primavera-Estate 2014.

 Disegni, fogli, libri, letti e non,  poesie e lettere danno la parola alla nuova collezione. L’ispirazione a due maestri della letteratura italiana quali Leopardi, schivo, romantico e solitario e D’Annunzio audace, anticonformista ed innovativo.

Seta e chiffon contrastano con l’organza. Le frasi che dagli abiti agli accessori fondono pensieri di Leopardi e D’Annunzio sono un inno alla sartorialità ed all’artigianalità di ricamatrici che con il ricamo a punto indietro hanno scritto messaggi d’amore, pensieri e opere che hanno toccato la mente di molti. Capi leggeri nei toni che dal verde brillante, declinano fino al bianco passando per i glacè fino al marron. La terra, i giardini, l’Ermo Colle e la Pioggia nel Pineto danno vita a capi che  legano e danno vita all’abito foglio.

Vittorio Camaiani sceglie l’organza per dar forma al scultoreo abito “libro” ed alle sue pagine. Frasi e parole che, ricamate su organza o incise al laser su plexiglass trasparenti e fumè, ritroviamo anche nei bijoux, realizzati da Cecilia Rosati. .

 A chi gli chiede come mai non pensa ad un Atelier romano Camaiani risponde “ non solo sono legato alla mia terra come tradizioni e paesaggi ma qui ho la certezza di poter usufruire della miglior “artigianeria”. Ricamatrici, cappellai, come il cappellificio Jommi Demetrio, che ha realizzato cappelli da sogno, maestri calzaturieri che ancora lavorano con la qualità e capacità di un tempo, sono infatti di Lella Baldi, le calzature che con un dettaglio in caviglia corrono su i capi della stagione”.

E’ infatti questo, a giudizio di chi scrive il segreto di questo giovane artista, l’aver capito che per distinguersi dalla massa per essere veramente innovazione bisogna riattingere dalla tradizione manifatturiera di cui il nostro territorio è ricchissimo.

Parterre d’eccezione quello che ha presenziato alla sfilata, solo per citare alcuni nomi, certamente degna di nota la presenza del Conte Vanni Leopardi, Valeria Mangani Vice Presidente Alta-Moda, l’attrice Elisabetta Pellini e del suo collega Valerio Salomone e dell’amico Antonio Guidi.

Ho letto nella collezione dello stilista la rivoluzionaria idea, di cui sono convinta, che il nostro grandissimo poeta marchigiano non fosse poi così pessimista come la letteratura classica ce lo ha sempre proposto ma al contrario, un inguaribile ottimista che, se da una parte riusciva a vedere con lucidità sconsolante l’amara realtà, dall’altra lo spingeva comunque a parlar d’amore. Questa la collezione P/E di Vittorio Camaiani, un atto d’amore.