Oggi è tutto cambiato. La maturità, la riflessione, la disillusione hanno fatto breccia nella composizione e nel canto di un eterno malamore vissuto nella cornice di un giorno di pioggia di novembre. Al suo quarto disco dal vivo nella sua trentennale carriera solistica (KCRW non è altro che una stazione radio nata nel Campus universitario di Santa Monica, California) Cave ritrova, dopo venti anni, un vecchio amico che non frequentava da tempo, Barry Adamson (autore di una decina di eccellenti lavori e di colonne sonore per David Lynch) che lo accompagna magistralmente alle tastiere creando un tappeto sonoro ammaliante.

Come la recentissima tournée ha testimoniato questo disco registra (chiusura rock a parte affidata a "Jack the ripper") un formidabile repertorio fatto di ballate, quattro delle quali prese direttamente dall'ultimo disco di studio, "Push the sky away" alle quali si aggiungono solo due vecchi brani degli anni 80 ("Stranger than kindness", composta con Anita Lane su un sordido amore da motel e "The mercy street", a quattro mani con Mick Harvey, con le sue citazioni bibliche in bilico sull'applicazione della legge con la pena di morte e il perdono per chi ha sbagliato).

Oggi Nick Cave continua a cantare un amore spesso disperato in cui, per avere solo un sorriso, si ha bisogno di inseguire una sirena nelle profondità marine ("Mermaids"). La stagione cantata e vissuta da Cave non è altro che un inverno del cuore nel quale ogni tentativo per conquistare la bellezza è una vera e propria scalata di vette himalayane per arrivare al cielo e spingerlo ancor più lontano.

Grande è l'apporto di un ottimo Warren Ellis col quale Cave ha composto le sue ultime colonne sonore. Per la cronaca dalla radiodiffusione di questo live sono stati esclusi due brani capitali come "Into my arms" e "God is in the house" che gli acquirenti della copia in vinile troveranno per custodire preziosamente questo magnifico lavoro.

Voto 8,5/10