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Intervista al Sindaco Giovanni Gaspari

San Benedetto del Tronto | Il Sindaco risponde a Sabrina Cava su quanto postato su Facebook.

di Sabrina Cava

Il dono che il Ministro del Turismo russo ha portato al Comune di SBT

Pochi giorni or sono, nell’apprendere che l’Amministrazione comunale aveva ritenuto necessario e giusto spendere 10 mila euro per l’acquisto di 8 tomi del maestro Nunzio Gulino alla “modica” cifra di 1250 euro cadauno, sono andata su tutte le furie. Come cittadina si intende. Mi era appena arrivata la cartella del saldo Taser e a me come a tutto il resto della città, quella dicitura, tributi e servizi non era proprio andata giù.

Servizi? andrebbe aperta una parentesi anche su questo concetto ma non è questo l’argomento che voglio affrontare. L’argomento riguarda i Tomi della discordia perché, questo acquisto non è stato gradito dalla città e qualcuno, vista anche la gravissima congiuntura economica che ormai stiamo metabolizzando come “crisi” lo ha addirittura considerato un gesto amorale in sfregio a quanti, in questo momento, con l’avvicinarsi del Santo Natale, non potranno manco approntare un cenone della Vigilia in grazia di Dio.

Il mio disappunto si è fatto evidente con un post sulla mia pagina Fb dove, per correttezza e onestà intellettuale ho taggato il Sindaco Giovanni Gaspari per avere da lui qualche risposta che devo dire non si è fatta attendere insieme al puntuale invito ad andarlo a trovare per avere de visu un chiarimento. Così oggi, 25 novembre sono stata cortesemente ricevuta, senza appuntamento né formalismi ma pur sempre nel mio ruolo di collaboratrice di questa testata. Era chiaro a entrambi che la conversazione sarebbe stata oggetto di questo articolo.

Dire di essere uscita dall’ufficio del primo cittadino con la piena soddisfazione della verità sarebbe dire una bugia perché nessuna delle domande specifiche ha trovato adeguata risposta. La mia prima curiosità era sapere con chi era stato preso l’impegno 3 anni prima?, con il maestro cesellatore?, con l’associazione Artemara? Con il suo curatore Ilario Persiani? Bè, non c’è stata risposta soddisfacente, un vago impegno preso non si sa bene con chi e cosa ancora più grave mi è sembrata la circostanza che il Sindaco non abbia saputo dire cosa è Artemara, chi ne è il presidente o chi ne sono i legali rappresentanti, né di cosa si occupa, altresì non ha saputo giustificare il ruolo di Ilario Persiani in tutto questo, un Persiani che non conosco per essere un intenditore d’arte, né un esperto del settore, almeno che io negli anni abbia perso un suo percorso didattico artistico che però non è noto ai più, sindaco compreso.

Il primo cittadino si è semplicemente giustificato descrivendomi l’iter tecnico che ha preceduto l’acquisto attraverso la delibera numero 212 del 14 novembre, approvata dal sindaco e da tutti gli assessori.

In pratica, il responsabile tecnico del procedimento, tecnicamente RUP ha deciso e informato che l’acquisto a quel prezzo per ogni tomo era congruo (in base a cosa non è dato sapere, avrà fatto stimare l’opera? da chi?), a quel punto il Dirigente avrebbe recepito il parere e dato origine alla determina da cui sarebbe derivata la delibera con l’approvazione dell’acquisto dal consesso all’unanimità. Chi fosse il RUP e chi fosse il dirigente non mi è stato detto, non era nel ricordo di Gaspari. Ci sarebbe da prendere in mano la delibera e leggere. Vedrò di approfondire nei prossimi giorni.

Come sicuramente al lettore che mi segue non sfugge, queste non sono risposte che possano accontentarmi, infatti nella lunga conversazione, durante la quale il sindaco Gaspari ha cercato di spiegarmi il concetto di cultura e la necessità di essere all’altezza come Comune quando ci si presenta o si ricevono personalità importanti, di farmi comprendere che i rapporti personali sono diversi da quelli istituzionali, cosa ovvia, e che in certe circostanze non ci si può presentare con le cosiddette “mani in mano” la domanda è stata consequenziale, ma non si poteva spendere un po’ meno per far fronte ad un regalo istituzionale? “tutto si può fare, ma ci sono rapporti e personalità che quando vengono ospiti si presentano con omaggi ricchissimi e noi dobbiamo essere all’altezza”.

A questo proposito ho potuto godere di un privilegio esclusivo, mi è stato mostrato il dono che il Ministro del Turismo russo ha portato in regalo a San Benedetto (vd foto), una cornice che racchiude un veliero tutto d’oro massiccio 24 Kt. “Un regalo così prezioso prevede che si ricambi con un regalo altrettanto prezioso” è stata la considerazione di Gaspari. In questo non siamo proprio stati d’accordo, in primis ho ricordato al primo cittadino che un Ministro non è un Sindaco e il Ministero del Turismo russo non è un Comune che, seppur con una movimentazione di bilancio di 100 milioni annui, resta pur sempre una formica contro un elefante e che, un bel regalo se scelto bene, programmato a dovere, come ad esempio un bel libro illustrato della nostra San Benedetto che parli della sua storia, della sua prima nave a motore, cosa nota a livello nazionale, della sua poesia, del suo mare, della sua cultura marinara e delle sue eccellenze enogastronomiche, stampato su carta pregiata, con rifiniture di pregio, sarebbe davvero un bel regalo.

Assolverebbe sicuramente meglio a quell’intento di promozione col quale si vuol mascherare questo incauto acquisto. Sarebbe una cosa bella, “made in città” e parlerebbe di noi e non di un maestro che, per carità, è considerato uno dei più grandi incisori e acquafortisti del secolo scorso ma, nato a Comiso e formatosi artisticamente ad Urbino, dove frequentò l’Istituto per la Decorazione e l’Illustrazione del Libro.

Ecco, si poteva lasciare ad Urbino il privilegio dell’acquisto. Altra domanda a cui ho cercato risposta è stata quella riguardante i destinatari dei tomi. Ebbene questa ha avuto la stessa confusa risposta delle altre. Al momento parrebbe che una potrebbe finire delle mani del Governatore russo degli Urali, un’altra forse, ammesso che consegnino in tempo i famigerati capolavori entro giovedì, al Presidente della Repubblica Napolitano il quale proprio fra 2 giorni riceverà il primo cittadino sambenedettese, domanda, e se non arriva il tomo? “prenderemo un altro libro d’arte tra quelli che abbiamo e regaleremo quella” (sic).

Una terza copia forse, e dico forse, potrebbe essere donata il 10 dicembre in occasione della prossima Giornata delle Marche che per la prima volta si terrà in città. Donata ad un personaggio dello sport molto famoso dal quale si aspetta conferma. Le altre copie rimarranno al comune. Ma come sarebbe a dire?..Ricapitolando, come se ognuno di noi, pensando che forse avrà l’occasione di ricevere o essere ricevuto non si sa né da chi né perché e né per come andasse in oreficeria ad acquistare 8 catene d’oro, non sia mai, dovessimo fare brutta figura.

Concludendo, posto che sono sempre convinta che si poteva scegliere diversamente e spendere molto meno, la metà sicuramente, non si potevano acquistare meno copie? Che so, 3 o 4? In questo caso si, ho avuto la risposta puntuale e precisa, “si, se avessi saputo le polemiche che sono seguite avrei acquistato la metà delle copie”.

Per correttezza di informazione è giusto dire che questa è comunque una spesa occasionale che non si ripeterà nel tempo, che la somma proviene da un risparmio di 20 mila euro, derivante dalla riduzione delle indennità del sindaco, degli assessori e dei consiglieri, ma per la stessa correttezza è giusto dire anche che, si annuncia un Natale miserabile, e il Sindaco questo lo sa, poiché è sua la dichiarazione “Io non conosco i programmi che metteremo in piedi, ne sto discutendo con l’Ufficio. Dobbiamo far fronte a questioni straordinarie, non sappiamo quante risorse avremo in cassa. Se sarà necessario annulleremo qualche appuntamento. Con la necessaria sobrietà farò in modo che non sia un Natale triste. Il Comune tenterà di renderlo più o meno normale; magari eviteremo eventi fatti quando c’erano maggiori risorse e ci affideremo alle Corali, che non fanno clamore ma che almeno non costano”.

Sindaco e assessori tutti, ormai la cosa è fatta ma è bene ricordare che un comune non fa investimenti in opere superflue, da accantonare su uno scaffale in previsione di non sa manco lui cosa. Spendete meno e soprattutto meglio, a passeggiare oggi per San Benedetto lo squallore è così percepibile che la tristezza è l’unico sentimento che suscita, a me, che la amo tanto.

26/11/2013





        
  



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