Movimento 5S :" RFI: Abuso edilizio?"
San Benedetto del Tronto | Rete Ferroviaria Italiana intende costruire un edificio presso la stazione di Porto d'Ascoli che dovrebbe essere destinato ad uso magazzini, uffici e spogliatoi a servizio del personale.
di Movimento 5S
Il fabbricato sarà realizzato ad est del rilevato ferroviario a margine della zona attualmente destinata a zona ferroviaria. Tale zona è ubicata in direzione est a ridosso della Superstrada Ascoli Mare per cui saranno sensibilmente diminuite le zone di rispetto della sicurezza.
Durante l'ultimo Consiglio comunale il Movimento 5 Stelle ha chiesto all'Amministrazione se la votazione sul "PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI FABBRICATO AD USO UFFICI, SPOGLIATOI E MAGAZZINI NELL'AMBITO DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI PORTO D'ASCOLI DA PARTE DELLA SOCIETA' R.F.I.- PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO PER L'ACCERTAMENTO DELLA CONFORMITA' URBANISTICA E FORMAZIONE DELL'INTESA STATO REGIONE - DPR 616/77 ART.81 E SS.MM.II." fosse o non fosse la richiesta di una sanatoria di un abuso edilizio dato che una struttura in cemento armato, composta da platea di fondazione e pilastri, è già presente presso l'area della Stazione Ferroviaria di Porto D'Ascoli.
La domanda posta dal Consigliere del Movimento Cinque Stelle di San Benedetto del Tronto è stata completamente ignorata dal Sindaco Giovanni Gaspari durante il suo successivo intervento. La zona ove sorgerà l'edificio, che è così periferica nella viabilità cittadina, è tra l'altro addossata ad uno svincolo autostradale che comporta già i suoi problemi di gestione del traffico con numerosi incidenti. Criticità che secondo noi saranno ancor più aggravate dalla futura trasformazione del complesso Edilmassi in vero e proprio centro Commerciale.
Tale convenzione, "casualmente", è stata modificata e approvata durante lo stesso Consiglio comunale del 30 maggio 2013. Rete Ferroviaria Italiana chiede quindi di poter realizzare nuovi manufatti pur disponendo degli edifici di via Faliero, posti proprio al centro della città e nelle immediate vicinanze della Stazione ferroviaria di San Benedetto del Tronto. Questo edificio, adibito a spogliatoi e mensa, è retrostante ad un'altra palazzina edificio oggi in disuso che era adibita a dormitorio per il personale viaggiante di FS. Il primo edificio attualmente è adibito al piano terra ad uffici e magazzini per gli addetti del settore Impianti Elettrici, mentre il piano primo è dato in affitto ad un ristoratore locale. L'ex dormitorio invece è attualmente in disuso.
Ci chiediamo perché Rete Ferroviaria Italiana non ristruttura queste strutture che sono collocate in una posizione ben più fruibile e ben meno pericolosa di quella dei nuovi futuri edifici di Porto d'Ascoli. Ma è un altro il timore che agita il pensiero del Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto. Da troppi anni vediamo susseguirsi in questa città Amministrazioni diverse, quasi sempre di Centro Sinistra, che dichiarano a parole di voler approvare lo Strumento del Piano Regolatore.
Piano Regolatore ormai necessario la cui approvazione non è più differibile perché dovrà garantire una soluzione del grave problema delle aree verdi, riequilibrare il rapporto cittadini mq a verde, dare alla città una nuova viabilità realmente sostenibile, prevedere un futuro ad utilizzo zero di territorio e possibilmente a diminuire il rapporto costruito su non costruito attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente che dovranno necessariamente essere condotti all'insegna del miglioramento delle prestazioni sismiche, acustiche ed energetiche e della riduzione dell'impatto ambientale.
Ma al di la delle tante parole e promesse proferite in questi anni, le suddette Amministrazioni sono colpevoli di non aver ottemperato a questo importantissimo compito. Gli anni passano e intanto vediamo continue colate di cemento sulla città che all'ombra di un Piano Regolatore che non arriva, vengono autorizzate grazie a continue varianti prive di una seria pianificazione che possa in realtà garantire, per un futuro che è già drammaticamente presente, un funzionamento urbano moderno ma comunque vivibile.
Noi temiamo che Rete Ferroviaria Italiana sia intenzionata a chiedere nel prossimo futuro il cambio di destinazione d'uso delle Palazzine di via Faliero per ricavarne altri blocchi di alloggi. Noi temiamo che ottenute queste autorizzazioni le aggressioni continuino con l'attiguo edificio in uso alla Polizia Ferroviaria, l'autolavaggio attiguo alla via Dari n.45 e al campo di bocce del Dopolavoro Ferroviario, se non addirittura alle stesse attrezzature sportive dell'impianto.
Nel frattempo hanno anche ferito violentemente l'aspetto di Piazza del Pescatore le cui "pensilone" fotovoltaiche sono il simbolo palese di questo astruso e inaccettabile progetto di trasformazione. Noi temiamo che, così come è stato costruito un blocco di alloggi in via Dari 45 e due nuovi blocchi al posto di due villette storiche tra le vie Dari e Colombo, tutto il quartiere subisca un'insostenibile grigia colata di cemento. Che così come si sono ristrutturati molti alloggi tra le vie Dari e Colombo, un grande edificio di 4 pian all'inizio del lato nord di via Paolini, così come si è dato il permesso di realizzare 18 alloggi in via Dari nel cosiddetto centro "Le Anfore", noi temiamo che anche le attività ex artigianali di quell'area subiranno la stessa sorte.
Noi temiamo che verrà cartolarizzato l'edificio dell'ex sezione distaccata dell'Istituto Alberghiero di via Paolini, così come dall'altro lato dei binari verrà ricostruito il Cinema delle Palme Noi temiamo che tutto il lato est del viale Colombo verrà ricostruito a partire dal deposito ex Forst. Questa "megavariante" sostanziale ha avuto inizio prima nelle velleità dello Strumento di Trasformazione Urbana del Porto, poi nella ristrutturazione dell'Hotel Calabresi, infine nella variante del terzo braccio con la cassa di colmata, il progetto di abbattimento del Ballarin e il cambio di destinazione d'uso dell'ecomostro ubicato di fronte all'Agenzia delle entrate.
Per queste motivazioni, per difendere i cittadini di san Benedetto del Tronto da quello che riteniamo essere l'ennesimo atto della metamorfosi speculativa del quartiere del porto, il Movimento 5 Stelle, durante il Consiglio Comunale del 30 maggio 2013, ha votato no alla richiesta di RFI di realizzare un edificio per uffici, spogliatoi e magazzini nell'ambito della stazione ferroviaria di Porto D'Ascoli; inoltre ieri, lunedì 3 giugno 2013, il Consigliere Riego Gambini, portavoce del Movimento, ha inviato agli uffici competenti del Comune di San Benedetto del Tronto un esposto per segnalare il presunto abuso edilizio da parte della Rete Ferroviaria Italiana.
Durante l'ultimo Consiglio comunale il Movimento 5 Stelle ha chiesto all'Amministrazione se la votazione sul "PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI FABBRICATO AD USO UFFICI, SPOGLIATOI E MAGAZZINI NELL'AMBITO DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI PORTO D'ASCOLI DA PARTE DELLA SOCIETA' R.F.I.- PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO PER L'ACCERTAMENTO DELLA CONFORMITA' URBANISTICA E FORMAZIONE DELL'INTESA STATO REGIONE - DPR 616/77 ART.81 E SS.MM.II." fosse o non fosse la richiesta di una sanatoria di un abuso edilizio dato che una struttura in cemento armato, composta da platea di fondazione e pilastri, è già presente presso l'area della Stazione Ferroviaria di Porto D'Ascoli.
La domanda posta dal Consigliere del Movimento Cinque Stelle di San Benedetto del Tronto è stata completamente ignorata dal Sindaco Giovanni Gaspari durante il suo successivo intervento. La zona ove sorgerà l'edificio, che è così periferica nella viabilità cittadina, è tra l'altro addossata ad uno svincolo autostradale che comporta già i suoi problemi di gestione del traffico con numerosi incidenti. Criticità che secondo noi saranno ancor più aggravate dalla futura trasformazione del complesso Edilmassi in vero e proprio centro Commerciale.
Tale convenzione, "casualmente", è stata modificata e approvata durante lo stesso Consiglio comunale del 30 maggio 2013. Rete Ferroviaria Italiana chiede quindi di poter realizzare nuovi manufatti pur disponendo degli edifici di via Faliero, posti proprio al centro della città e nelle immediate vicinanze della Stazione ferroviaria di San Benedetto del Tronto. Questo edificio, adibito a spogliatoi e mensa, è retrostante ad un'altra palazzina edificio oggi in disuso che era adibita a dormitorio per il personale viaggiante di FS. Il primo edificio attualmente è adibito al piano terra ad uffici e magazzini per gli addetti del settore Impianti Elettrici, mentre il piano primo è dato in affitto ad un ristoratore locale. L'ex dormitorio invece è attualmente in disuso.
Ci chiediamo perché Rete Ferroviaria Italiana non ristruttura queste strutture che sono collocate in una posizione ben più fruibile e ben meno pericolosa di quella dei nuovi futuri edifici di Porto d'Ascoli. Ma è un altro il timore che agita il pensiero del Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto. Da troppi anni vediamo susseguirsi in questa città Amministrazioni diverse, quasi sempre di Centro Sinistra, che dichiarano a parole di voler approvare lo Strumento del Piano Regolatore.
Piano Regolatore ormai necessario la cui approvazione non è più differibile perché dovrà garantire una soluzione del grave problema delle aree verdi, riequilibrare il rapporto cittadini mq a verde, dare alla città una nuova viabilità realmente sostenibile, prevedere un futuro ad utilizzo zero di territorio e possibilmente a diminuire il rapporto costruito su non costruito attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente che dovranno necessariamente essere condotti all'insegna del miglioramento delle prestazioni sismiche, acustiche ed energetiche e della riduzione dell'impatto ambientale.
Ma al di la delle tante parole e promesse proferite in questi anni, le suddette Amministrazioni sono colpevoli di non aver ottemperato a questo importantissimo compito. Gli anni passano e intanto vediamo continue colate di cemento sulla città che all'ombra di un Piano Regolatore che non arriva, vengono autorizzate grazie a continue varianti prive di una seria pianificazione che possa in realtà garantire, per un futuro che è già drammaticamente presente, un funzionamento urbano moderno ma comunque vivibile.
Noi temiamo che Rete Ferroviaria Italiana sia intenzionata a chiedere nel prossimo futuro il cambio di destinazione d'uso delle Palazzine di via Faliero per ricavarne altri blocchi di alloggi. Noi temiamo che ottenute queste autorizzazioni le aggressioni continuino con l'attiguo edificio in uso alla Polizia Ferroviaria, l'autolavaggio attiguo alla via Dari n.45 e al campo di bocce del Dopolavoro Ferroviario, se non addirittura alle stesse attrezzature sportive dell'impianto.
Nel frattempo hanno anche ferito violentemente l'aspetto di Piazza del Pescatore le cui "pensilone" fotovoltaiche sono il simbolo palese di questo astruso e inaccettabile progetto di trasformazione. Noi temiamo che, così come è stato costruito un blocco di alloggi in via Dari 45 e due nuovi blocchi al posto di due villette storiche tra le vie Dari e Colombo, tutto il quartiere subisca un'insostenibile grigia colata di cemento. Che così come si sono ristrutturati molti alloggi tra le vie Dari e Colombo, un grande edificio di 4 pian all'inizio del lato nord di via Paolini, così come si è dato il permesso di realizzare 18 alloggi in via Dari nel cosiddetto centro "Le Anfore", noi temiamo che anche le attività ex artigianali di quell'area subiranno la stessa sorte.
Noi temiamo che verrà cartolarizzato l'edificio dell'ex sezione distaccata dell'Istituto Alberghiero di via Paolini, così come dall'altro lato dei binari verrà ricostruito il Cinema delle Palme Noi temiamo che tutto il lato est del viale Colombo verrà ricostruito a partire dal deposito ex Forst. Questa "megavariante" sostanziale ha avuto inizio prima nelle velleità dello Strumento di Trasformazione Urbana del Porto, poi nella ristrutturazione dell'Hotel Calabresi, infine nella variante del terzo braccio con la cassa di colmata, il progetto di abbattimento del Ballarin e il cambio di destinazione d'uso dell'ecomostro ubicato di fronte all'Agenzia delle entrate.
Per queste motivazioni, per difendere i cittadini di san Benedetto del Tronto da quello che riteniamo essere l'ennesimo atto della metamorfosi speculativa del quartiere del porto, il Movimento 5 Stelle, durante il Consiglio Comunale del 30 maggio 2013, ha votato no alla richiesta di RFI di realizzare un edificio per uffici, spogliatoi e magazzini nell'ambito della stazione ferroviaria di Porto D'Ascoli; inoltre ieri, lunedì 3 giugno 2013, il Consigliere Riego Gambini, portavoce del Movimento, ha inviato agli uffici competenti del Comune di San Benedetto del Tronto un esposto per segnalare il presunto abuso edilizio da parte della Rete Ferroviaria Italiana.
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04/06/2013
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