"Spazi reali - Oggi&Domani: foto d'arte e proposta progettuale per lo stadio ex Ballarin..."
San Benedetto del Tronto | La Mostra presso la Galleria Max di via XX Settembre a cura di Marco Ripani, Elena Di Sciascio ed Enrico Narcisi.
di Sabrina Cava
Mostra Spazi reali
Ieri pomeriggio, sabato 29 Dicembre alle 18,00 non con poco sforzo, poiché ancora semifebbricitante ho voluto mantenere una promessa, sono andata a visitare la Mostra "Spazi reali - Oggi&Domani: foto d'arte e proposta progettuale per lo stadio ex Ballarin, la porta d'acceso dimenticata della città" presso la Galleria Max di via XX Settembre, un evento che gode del patrocinio dalla Città di San Benedetto del Tronto e dalla Provincia di Ascoli Piceno.
La mostra è stata suddivisa in due sezioni dedicate all'area Ballarin, quello che molti concittadini definiscono l'area del culto, della memoria...l'area intoccabile.
La prima sezione, a cura di Marco Ripani, espone una raccolta di foto d'arte che ritraggono il degrado e lo stato di abbandono dell'area in questione, la seconda sezione, a cura di Elena Di Sciascio ed Enrico Narcisi, presenta una proposta progettuale basata su uno studio urbanistico della città, per la riqualificazione dell'area che ha riscosso un gran successo nelle community online di architettura (al seguente link è possibile visionare la documentazione del progetto: http://www.archilovers.com/p67982/Inside-the-groove---San-Benedetto-del-Tronto---New-Waterfront.
Ho ascoltato attentamente le spiegazioni dei giovanissimi professionisti, ci è stato illustrato minuziosamente il progetto, a me come agli autorevoli ospiti che vi ho trovato, l'assessore Margherita Sorge, i consiglieri Pasqualino Piunti e Annalisa Ruggeri nonché l'amico Giuseppe Formentini.
Personalmente e con la mia assoluta incompetenza in materia di urbanistica ho trovato il progetto grandioso, innovativo, geniale nella soluzione, esso infatti è stato pensato e sviluppato al di sotto della superficie, per 8 metri sotto il livello della strada.
Qui si allestirebbero uffici e laboratori. I ragazzi, hanno altresì previsto l'istallazione di pannelli solari così da rendere la struttura autonoma anche nei consumi.
La soluzione che ho trovo incantevolmente straordinaria è che al colpo d'occhio quell'area, se mai il progetto vedesse la luce risulterebbe un immenso giardino verde. Nessuna invasione, nessuna colata di cemento, nessun pugno in un occhio.
Ho sempre pensato infatti che quell'area andasse sistemata con un progetto di ampio respiro e la mia personale visione è sempre stata di apertura, non di chiusura, un' apertura verso nord con conseguente demolizione del vecchio fatiscente manufatto.
Molti detrattori però a questa soluzione adducono che quell'area è un tempio della memoria che deve restare lì a ricordo di una gloriosa Samb di altri tempi....bè vorrei dire a questi amici che la memoria è dentro di noi, basterà una piccola targa, un piccolo monumento per ricordare cosa quel luogo ha rappresentato e rappresenta per noi sambenedettesi, altrimenti sarebbe come sostenere che un nostro caro defunto viene dimenticato per il solo fatto che non lo abbiamo sepolto dentro ad un mausoleo.
Complimenti a questi giovani brillanti ragazzi...e chiudo con un appello ai "dinosauri", diamolo questo spazio ai giovani, con i fatti non solo a chiacchiere.
La mostra è stata suddivisa in due sezioni dedicate all'area Ballarin, quello che molti concittadini definiscono l'area del culto, della memoria...l'area intoccabile.
La prima sezione, a cura di Marco Ripani, espone una raccolta di foto d'arte che ritraggono il degrado e lo stato di abbandono dell'area in questione, la seconda sezione, a cura di Elena Di Sciascio ed Enrico Narcisi, presenta una proposta progettuale basata su uno studio urbanistico della città, per la riqualificazione dell'area che ha riscosso un gran successo nelle community online di architettura (al seguente link è possibile visionare la documentazione del progetto: http://www.archilovers.com/p67982/Inside-the-groove---San-Benedetto-del-Tronto---New-Waterfront.
Ho ascoltato attentamente le spiegazioni dei giovanissimi professionisti, ci è stato illustrato minuziosamente il progetto, a me come agli autorevoli ospiti che vi ho trovato, l'assessore Margherita Sorge, i consiglieri Pasqualino Piunti e Annalisa Ruggeri nonché l'amico Giuseppe Formentini.
Personalmente e con la mia assoluta incompetenza in materia di urbanistica ho trovato il progetto grandioso, innovativo, geniale nella soluzione, esso infatti è stato pensato e sviluppato al di sotto della superficie, per 8 metri sotto il livello della strada.
Qui si allestirebbero uffici e laboratori. I ragazzi, hanno altresì previsto l'istallazione di pannelli solari così da rendere la struttura autonoma anche nei consumi.
La soluzione che ho trovo incantevolmente straordinaria è che al colpo d'occhio quell'area, se mai il progetto vedesse la luce risulterebbe un immenso giardino verde. Nessuna invasione, nessuna colata di cemento, nessun pugno in un occhio.
Ho sempre pensato infatti che quell'area andasse sistemata con un progetto di ampio respiro e la mia personale visione è sempre stata di apertura, non di chiusura, un' apertura verso nord con conseguente demolizione del vecchio fatiscente manufatto.
Molti detrattori però a questa soluzione adducono che quell'area è un tempio della memoria che deve restare lì a ricordo di una gloriosa Samb di altri tempi....bè vorrei dire a questi amici che la memoria è dentro di noi, basterà una piccola targa, un piccolo monumento per ricordare cosa quel luogo ha rappresentato e rappresenta per noi sambenedettesi, altrimenti sarebbe come sostenere che un nostro caro defunto viene dimenticato per il solo fatto che non lo abbiamo sepolto dentro ad un mausoleo.
Complimenti a questi giovani brillanti ragazzi...e chiudo con un appello ai "dinosauri", diamolo questo spazio ai giovani, con i fatti non solo a chiacchiere.
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30/12/2012
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