Due voti che pesano in Consiglio, quelli di Pellei e Calvaresi. Ma il Presidente assicura "Non cambia nulla. Continuiamo con la nostra scelta di astenerci, perché non possiamo condividere le delibere dalla loro nascita". E sulla crisi della maggioranza sambenedettese è sicuro che non si tratti che di un momento di confronto all'interno del PD, destinato a rientrare presto.

"Con Gaspari c'è una collaborazione dettata dal rispetto sempre ricevuto prima e dopo la campagna elettorale, e dall'investitura ricevuta. Ma noi rappresentiamo la minoranza, e non siamo allineati al 100% su tutte le scelte dell'Amministrazione". Pronti a entrare in maggioranza, seguendo i possibili sviluppi nazionali? "Se il partito lo riterrà, ed è probabile che Bersani si rivolga a noi piuttosto che a Vendola. Quantomeno per garantire la governabilità" spiega il presidente.

Monti si o no? "Quello che ha fatto Monti poteva farlo chiunque. Riempire di tasse e non riuscire a fare nemmeno la legge elettorale non mi sembra un traguardo eccezionale".

Su San Benedetto e i suoi problemi le idee invece sono chiare sin d'ora. "La tassa di soggiorno ha pesato soprattutto sui cittadini, a causa dell'errore nella previsione di bilancio" continua Calvaresi "è il caso che gli albergatori se ne assumano l'onere". Promosso l'art. 29 sulla riconversione delle strutture alberghiere, e continuando con l'urbanistica, riqualificazione del Ballarin conservando la curva sud sia come testimonianza della tragedia del'81, sia come potenziale anfiteatro, salvaguardando anche la possibilità di fare sport.

Il progetto di Santarelli al porto? "ben venga purché sia un bel vedere. Potrebbe diventare un'attrattiva importante della città, che ha bisogno di strade, marciapiedi fognature come urgenza prioritaria, piuttosto del lungomare nuovo". Infrastrutture e una strategia di sviluppo commerciale, al primo posto nell'agenda politica dei prossimi mesi.

Con la consapevolezza che in consiglio manca un'opposizione forte, Calvaresi vaglia la possibilità di un avvicinamento al PD - sulla base di una scelta di partito - solo se ci sarà convergenza proprio su un piano di crescita economico e culturale della città, perché "non ci interessa sicuramente il baratto del nostro voto con un assessorato, ma mantenere fede all'impegno elettorale e al mandato ricevuto dai cittadini".