La ricostruzione della cultura oltre il velinismo. La riqualificazione delle città secondo un modello autoctono che non si debba a tutti i costi omologare ai segni della globalizzazione tout court, ma sia in grado di rielaborare l'ispirazione del territorio secondo le sue reali necessità. Il recupero dell'atmosfera comunitaria nella vita quotidiana della città.

Sono questi i presupposti con cui la Fondazione Libero Bizzarri, supportata dalle eccellenze creative del Piceno, si appresta a dare vita a un osservatorio culturale dedicato ai giovani. "Dobbiamo riprenderci la parola" spiega Eusebi, mentre la sociologa Gioia Longo insiste sulla necessità di superare i gap della comunicazione soprattutto tra i più giovani, "per attivare processi culturali che aprono a conclusioni imprevedibili". Prima creatura del team di studenti piceni - gli incontri nelle scuole previsti finora hanno coinvolto gli alunni del "Buscemi" di San Benedetto e del Mazzocchi di Ascoli - sarà il magazine "Made in Italy?"

Attraverso una comunicazione molto visiva e originale, i navigatori verranno coinvolti nella diatriba della creatività tutta italiana e dei suoi potenziali sbocchi produttivi. Uno degli obiettivi espliciti dell'Osservatorio è infatti dirottare lo slancio delle energie giovani degli studenti verso un avvicinamento alle realtà produttive del territorio, "per consacrare la creatività a un ruolo attivo nella vita culturale e nei processi produttivi" spiega Maria Pia Silla.

Si rafforza la consapevolezza dell'urgenza di una rivoluzione culturale che attivi percorsi nuovi, oltre la crisi economica. In cerca di una evoluzione della socialità collettiva e per dare un orizzonte nuovo ai giovani e al loro futuro.