In riferimento all'ipotesi di realizzazione di un centro di accoglienza profughi in località Campiglione di Fermo, presso l'area dell'ex zuccherificio Sadam, con la presente si ribadisce la ferma contrarietà della Provincia di Fermo, tra l'altro immediatamente manifestataLe non appena venuto informalmente a conoscenza dell'ipotesi stessa.

Invero, l'area individuata non può essere ritenuta idonea in quanto collocata nei pressi di una zona ad elevata densità abitativa, sia per insediamenti residenziali che commerciali, e attraversata da una delle principali arterie stradali del territorio provinciale. Inoltre, questa ipotesi potrebbe comportare non pochi problemi di ordine pubblico, sicuramente non fronteggiabili da una Prefettura che deve essere strutturata ed in assenza della Questura e dei comandi provinciali delle varie Forze dell'Ordine.

Tra l'altro, nell'area della ex Sadam non sussistono le condizioni idonee a garantire una situazione organizzativamente sostenibile ed umanamente tollerabile per gli stessi profughi, già duramente provati.
L'area individuata è anche oggetto di riconversione industriale, così come previsto nell'accordo stipulato il 27/07/2007 tra la Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno ed il Comune di Fermo da una parte e dall'altra da Eridania e Power-Crop e dalle associazioni dei lavoratori, in attuazione delle direttive europee della Legge 81/2006.

Secondo le previsioni del predetto accordo, tutti i manufatti e gli impianti relativi alla produzione dello zucchero sono stati demoliti, mentre il suolo e la falda sono oggetto di investigazione nell'ambito della procedura di bonifica ai sensi del D.Lgs 152/2006, parte quarta. Infatti, con notifica del 28/02/2011 è stato segnalato il superamento dei limiti di concentrazione di alcune sostanze inquinanti che richiedono ulteriori investigazioni e probabili iniziative di messa in sicurezza di emergenza.

Per la riconversione del sito è stata avviata la procedura unica per la realizzazione di due impianti per la produzione di energia elettrica da biomasse. Il progetto è attualmente sottoposto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale da parte di questa Provincia.
Premesso quanto sopra, la Provincia di Fermo, da sempre accogliente e solidale e sebbene colpita di recente da una gravissima calamità naturale, è ovviamente disponibile a fare la propria parte e, quindi, ad accogliere un numero di profughi proporzionale a quello degli abitanti del proprio territorio, con l'ovvia conseguenza che le persone che dovranno essere ospitate nelle Marche siano distribuite in egual misura in tutto il territorio regionale.

Ma anche in questo caso si dovrà evitare che le stesse persone vengano concentrate in un unico punto, essendo invece più opportuno ospitarle, nel loro stesso interesse, in strutture adeguate dislocate in tutto il territorio provinciale.
Nel sottolineare la totale sintonia con il Sindaco della città capoluogo Dott. Saturnino Di Ruscio e con il Vice Presidente della Regione Marche Dott. Paolo Petrini, confido che voglia rappresentare al Governo nazionale il mio fermo dissenso all'ipotesi di realizzazione di un centro di accoglienza profughi nella Provincia di Fermo e nell'immediata rassicurazione che la stessa venga definitivamente abbandonata, anche per rimediare ai notevoli danni già procurati al territorio a causa del giustificato e legittimo allarme dei cittadini.