Una sala consiliare gremita, scelta per l'incontro, accoglie con applausi e ovazioni il Segretario PD Pierluigi Bersani, giunto con qualche minuto di ritardo in seguito agli impegni irrevocabili che lo vedono al fianco degli altri candidati in vista delle amministrative del 15 e 16 Maggio. A San Benedetto Bersani arriva per sostenere Giovanni Gaspari, Sindaco della città, che concorrerà alle elezioni per aggiudicarsi nuovamente la carica alla guida di una coalizione di centro-sinistra che racchiude componenti dell' API, Sinistra Ecologia e Libertà, lista civica "Città aperta", IDV, Verdi e Socialisti.

Ad aprire la serata, con un discorso introduttivo, è il Vice-Sindaco Antimo Di Francesco che dopo aver ringraziato il Segretario Nazionale per la sua presenza invita i presenti a far fronte comune contro il populismo del PDL che in cinque anni, sostiene lo stesso Vice-Sindaco, è stato combattuto con l'efficace politica gaspariana imperniata sull'ascolto, la collaborazione e l'inclusione del cittadino. Una politica dei fatti, prorogabile solo attraverso una riconferma del mandato. Spende poi qualche parola sulla lista dei candidati."Un organico di qualità con una presenza femminile che supera il 30%, lontano dai modelli poco coesi e fratturati da individualismi".

Poi la parola passa al primo cittadino, Giovanni Gaspari,entusiasta della vicinanza dell'amico Bersani, che nelle elezioni del 2006, dice il candidato, portò bene. "Per queste elezioni Berlusconi ha chiamato i suoi alle armi. Ma noi siamo pronti e forti del lavoro svolto nel quinquennio. Un lavoro che senza scandali ha portato alla realizzazione di quasi tutto il programma". Poi precisa "Se sono emerse delle problematiche devono essere attribuite al governo, che ha inflitto pesanti tagli alle risorse. Ma nonostante le difficoltà siamo stati e saremo un amministrazione al fianco dei più deboli". Prima di passare la parola all'ospite della serata, Giovanni Gaspari invita collaboratori ed elettori ad una campagna elettorale serena e laboriosa. "Solo così" conclude il Sindaco, "il risultato non potrà mancare".

Finalmente Bersani prende la parola e un nuovo applauso precede il discorso del leader dell'opposizione. "Ci aspettiamo un inversione di tendenza" spiega , "che manifesti il dissenso di un Italia bramosa di avere la parola per parlare dei suoi problemi e non dei problemi suoi" (alludendo al Presidente del Consiglio). "Siamo stufi" prosegue, "di un immobilità parlamentare nata dalle discussioni sulle presunte parentele tra Ruby e Mubarack".

Poi si parla di lavoro, che per il Segretario Perluigi Bersani è sinonimo di dignità. E si fanno i numeri: -3 punti nell'occupazione, 1 milione di cassaintegrati, inflazione sempre più alta, perdita del 4% di reddito spendibile (potere d'acquisto) in 2 anni. Nel corso della serata il Segretario alza più volte il tiro e critica l'operato di singoli ministri. Come Alfano e una falsa riforma della giustizia o Brunetta e la sua enfatica lotta ai dipendenti comunisti della pubblica amministrazione. Infine a tutto il governo, incapace di gestire e fronteggiare problemi sia interni che di politica estera. Come le recenti ondate migratorie che si riversano sulle nostre coste alle quali la Bossi-Fini non può porre rimedio. Bersani parla di un governo debole soprattutto sui temi energetici. Un governo che ribadendo la necessità di intraprendere il nucleare omettendone i costi, taglia fondi alle energie rinnovabili condannando cosi, migliaia di giovani impiegati nel settore alla disoccupazione.

Quando ormai la serata è giunta al termine Bersani chiarisce l'intenzione già manifestata da parte del PD di avanzare riforme in campo sociale ed elettorale. Attuabili solo se uomini che credono nella Costituzione italiana, Moderati e Progressisti, siano disposti a unire le forze. Poiché, conclude il politico, "noi non crediamo al comando degli uomini soli".