"Parliamo dell'Italia che tutti i giovani vorrebbero". Esordisce con questa frase Giuseppe Neroni, il quarantasettenne agente immobiliare alla guida della lista civica "l'Italia che vorrei". Una frase forte e chiara nel porre le premesse per una politica che vuole essere diversa dalle altre. Una politica basata sulla collaborazione, i giovani e il turismo.

Pino, come tutti lo conoscono, ha presentato quest'oggi i componenti della lista da lui capeggiata. Sono 16 i candidati, tutti appartenenti a realtà sociali e occupazionali diverse: impiegati, studenti universitari, commercianti, agenti immobiliari, imprenditori, operai e anche un calciatore.

E sono: Alessio Savini, Andrea Olivieri, Bollettini Bernardino, Pagnarelli Roberto, Marco Palestini, Roberta Grazioli, Buonomo Cosmo, Sauncella Cassandra, Pizzingrilli Elisa, Francesca Spaletra, Luzi Giulio, Pietro Paolini, Mirko Perozzi, Igor Spaletra, Vagni Michel, Ubaldi Emidio.

Un gruppo giovane con un età media di trent'anni, fatto di persone che hanno deciso di raccogliere la sfida dell'agone politico per le prossime amministrative. Prendono un po' tutti la parola e senza esitare espongono le loro idee, sogni e obiettivi. Primo tra tutti quello di continuare anche dopo le elezioni la loro attività politica in un movimento nato dalla voglia di porre una sfida alla vecchia classe dirigente troppo litigiosa e abituata da sempre ad attirare giovani nelle liste con false promesse.

Il loro è invece un gruppo di cittadini che rifiuta di schierarsi sotto simboli partitici, sempre più convinto che le diverse idee politiche che li contraddistingue debbano essere appianate per intraprendere una benefica collaborazione. Sogno utopico per molti. E le elezioni di Maggio saranno il battesimo.

Si parla di turismo. Penalizzato, a detta di Savini, dalla mancanza di un progetto per il medio e il lungo periodo. "Il segreto sono i più giovani" spiega il candidato, "i bambini che decidono le nostre vacanze e risultano dunque essere i nostri primi clienti".

Poi gli altri punti del programma come: investire nell'enogastronomia e portare esperti nel settore, valorizzare l'arte per creare prodotti artistici. Poi si parla di PRG "Ci sono state tante polemiche, tante spese ed è stato fatto poco" dichiara Neroni, ribadendo di ritenere inadeguata nella condizione attuale la realizzazione di un piano regolatore.

"Si è parlato di megavarianti, strade, strutture e tanto altro cemento. Ma ci sono ancora case invendute " sottolinea il candidato sindaco, sulla base delle sue esperienze nel mondo dell'immobile. Prosegue evidenziando che il problema colpisce soprattutto le giovani coppie, costrette a rinunciare all'acquisto di casa troppo costose, per trasferirsi in zone limitrofe di San Benedetto.

"Sarebbe invece utile" fa notare Neroni, "concentrarsi sulla restaurazione di immobili fatiscenti, e offrire così lavoro non solo ai mega-imprendintori ma anche alle piccole imprese". Poi un candidato aggiunge: "Certe regole del gioco andrebbero cambiate perchè non sono uguali per tutti". E dopo questa provocazione l'incontro si chiude con una precisazione: "Saremmo presuntuosi nel dire di poter essere determinanti, ma a differenza degli altri abbiamo cuore e cervello da vendere".