Si è parlato dell'importanza di parlare in famiglia della donazione di organi, perché in caso contrario ciò avviene nel momento e con la persona più sbagliata, con il medico, dal quale un familiare si aspetta che ad ogni costo possa salvare il proprio congiunto, nel convegno "Cultura della Donazione degli organi", organizzato dal "Lions Club San Benedetto Host", dal presidente Romano Costantini, che si è tenuto all'Auditorium Tebaldini.

A conclusione di una serie di incontri promossi con il Gruppo Intercomunale dell'Aido di San Benedetto, rivolti agli studenti delle scuole superiori del territorio con l'obbiettivo di sensibilizzare verso la donazione degli organi. I giovani sono accorsi numerosi all'appuntamento e con interesse hanno ascoltato testimonianze, come quelle del trapiantato Francesco Bovara, che senza la cultura delle donazione certamente non potrebbe raccontare la sua nuova vita dopo il trapianto, mentre una donna ha parlato della scomparsa del padre e della piccola nipote e di come, grazie alla donazione dei loro organi, oggi ci siano persone che vivono, facendole sentire i suoi cari vicini.

Si è trattato di una opportunità per ricevere informazioni, utili a capire l'importanza della donazione come valore sociale e come opportunità di salvare la vita a chi non ha altre possibilità di sopravvivenza, e inoltre, a risolvere i dubbi che spesso pregiudicano la decisione, in modo da poter maturare una scelta consapevole. Dubbi espressi dagli stessi studenti, trovando una risposta dalla Presidente del Gruppo Aido, Lucia Marinangeli, dal presidente Provinciale, Raffaele Travaglini, dal Coordinatore locale trapianti, dottor Paolo Rossi, dal dottor Luigi Curatola, ex primario di Neurologia dell'ospedale, l'avvocato Giorgio Mataloni past governatore del Lions.

L'incontro è stato coordinato dal professor Tito Pasqualetti, mentre il dottor Patrizio Pasqualetti si è soffermato sui dati statistici delle donazioni e un intervento è stato fatto anche dall'assessore ai Servizi Sociali, Loredana Emili.