Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi
lunedì 25/11/2024    |   Ultimo aggiornamento ore 18:27    |   Lavora con noi    |  

Italian Bankester

San Benedetto del Tronto | La storia in tempo reale? Grazie ai media i continui flussi d'informazioni hanno ormai ridotto i tempi di comunicazione delle notizie.

di Felice Di Maro

Italian Bankester

Un libro su cinque banchieri d'affari che hanno contribuito a tessere la trama delle più grandi operazioni finanziarie realizzate in Italia sembra proporre che anche gli spazi temporali tra le vicende di epoche diverse si siano ridotti.

Chi è che ha contribuito a tessere la trama delle più grandi operazioni finanziarie in Italia? Certamente per le privatizzazioni di Telecom, Enel, e altre "Italian Bankster", il libro di Laura Serafini con il sottotitolo "splendori e miserie dei banchieri d'affari" pubblicato da Fazi Editore offre un quadro non solo di notizie poco trattate ma anche robusti flash d'analisi nonché interpretazioni recondite su come alcune banche d'affari hanno operato in Italia in questi ultimi vent'anni.

Cinque banchieri d'affari, Claudio Costamagna, Ruggero Magnoni, Federico Imbert, Gerardo Braggiotti, Panfilo Tarantelli sono i protagonisti. Animano un quadro della finanza che propone analisi anche nelle relazioni con la politica. L'Autrice, giornalista finanziaria del giornale economico "Il sole 24 Ore", ha fatto un lavoro di ricomposizione delle vicende veramente molto articolato.

Immediatamente nel primo risvolto di copertina si presenta la guida per il lettore: "I banchieri non sono solo quelli che gestiscono conti correnti e prestano soldi. Schivi, discreti e riservati, spesso lontano dai riflettori, i banchieri d'affari sono le eminenze grigie che dall'inizio degli anni Novanta a oggi hanno contribuito a tessere la trama delle più grandi operazioni finanziarie in Italia: dal collocamento in Borsa di ENEL alla scalata di Olivetti su Telecom, dal crack Parmalat alle fusioni bancarie.
Sono i consulenti silenziosi dei capi d'azienda, del governo e dei capitani di impresa che suggeriscono come trovare i fondi, anche a chi non ne ha. O come vendere obbligazioni e titoli a risparmiatori spesso inconsapevoli dei rischi che si assumono".

Sia chiaro. La guida nel campo minato della finanza è necessaria, non se ne può fare a meno. Quella di Laura Serafini si chiama Marco, e non sapremo forse mai chi è veramente. Il suo uomo? Solo la Sibilla di Cuma potrebbe informare ma non tanto perché sarebbe comunque un dichiarare "sibillino".

Ma perché la sua guida si chiama Virgilio? Che centra Virgilio con la Finanza? Ovviamente al di là delle interpretazioni che possono essere varie il libro è concentrato su un programma di ricerca comunque da continuare e anche a livello storiografico intesi come fonti e documentazioni. Le vicende lontane nel tempo come per magia virgiliana con la complicità della memoria storica di questa giornali stasi condensano in una unità di tempo. Si ha così un quadro non solo strutturato sui profili professionali ma anche sulla loro attività. La ricerca è in tutte le direzioni proprio come quella che fa Dante nella Divina Commedia.

La figura del banchiere d'affari conosce una prima stagione di gloria una quindicina d'anni fa quando il governo soffocato dal debito pubblico decise di vendere i gioielli di famiglia e iniziarono così le privatizzazioni attraverso le quali lo Stato ha incassato oltre 100 miliardi di euro e le banche commissioni per più di 2,5 miliardi. La crisi finanziaria iniziata nel 2008 è certamente la motivazione della ricerca.

Degno di nota è che l'Autrice si ispira al sociologo Ulrich Beck: "l'immagine pubblica del banchiere d'affari ha cominciato "ad assumere le fattezze del bankster". Non si tratta solo di un neologismo ma un giro di parole tra bank e ganster ma è anche un libro intrigante con cenni di gossip? Assolutamente no. Non è solo un saggio per addetti ai lavori anche se offre materiali di studio. Bisogna ammettere che ha un contenuto "intrigante" e che entra nel privato ma racconta veramente "splendori e miserie dei banchieri d'affari" come il sottotitolo informa.

Ma perché si ha l'illusione che i tempi tra gli eventi si sono ridotti? Una risposta potrebbe essere che con le continue innovazioni tecnologiche le documentazioni sono disponibili con raffinate presentazioni ed hanno una carica di rottura simile a quella che Dante sotto la guida di Virgilio operò con la Divina Commedia. Un esempio. La global standard, il nuovo assetto di regole che si chiedono per la finanza internazionale che dovrebbero sia facilitare l'uscita dalla crisi e sia evitare il ripetersi di una ad essa analoga con questo libro diventa in qualche modo dialetticamente comprensibile.

Si ricorda che si è svolta a Lecce il 12 e 13 giugno scorsi la riunione ministeriale sull'economia del G8 sotto la Presidenza italiana ma il documento finale dei lavori che traccia un profilo della situazione economico finanziaria mondiale anche se dai comunicati sono state registrate "segni di stabilizzazione delle economie la situazione rimane incerta ed esistono rischi significativi per la stabilità finanziaria ed economica". Con l'esposizione delle vicende finanziarie in parte non concluse si colgono problematiche di rilievo.

In fondo il comunicato diffuso al termine dei lavori di Lecce afferma che ''nel recupero dei mercati azionari, nel declino degli spread sui tassi di interesse, nell'accresciuta fiducia delle aziende e dei consumatori'' si colgono segnali positivi. Ma c'è oggi una cultura diffusa su questi temi? Purtroppo no. E questo libro non è stato ancora presentato in un tour di dibattiti pubblici anche se sul sito del giornale "Il Sole 24 Ore" guardando il video dell'intervista all'autrice da parte dell'editorialista Franco Locatelli si colgono le tensioni delle problematiche attuali.
Si tenga conto che il documento di Lecce citato segnala anche una "crescita della produzione", ma anche un "aumento della disoccupazione".

Ed è proprio per tamponare quest'ultimo fenomeno che i G8 "si impegnano a continuare le azioni per ridurre l'impatto della crisi". Ma chi saranno gli attori? Saranno solo i banchieri d'affari? L'Autrice offre una sponda per tutti i volontari impegnati che vogliono fare ricerca. Purtroppo la ripresa del mercato finanziario sta mostrando l'altra faccia della medaglia in quanto una certa finanza sta facendo le stesse cose che faceva a giugno e luglio dell'anno scorso.

Proprio per evitare il ripetersi di atteggiamenti finanziari alla base della crisi, i ministri riuniti a Lecce hanno stilato un documento condiviso, denominato "Lecce Framework": un quadro di interventi e misure per definire i principi sui quali basare le regole finanziarie e per rendere i mercati più solidi e trasparenti. Ma cosa c'entra con il libro di Laura Serafini? Intanto il "Lecce Framework" è un documento di oltre 70 pagine messo a punto dal G7 finanziario (la Russia pare che sia esclusa) che non è stato pubblicato e definito dalle persone che hanno partecipato alla sua stesura.

In pratica è un work in progress. La capacità dei processi in atto è di relazionare le scelte con obiettivi di crescita reale. I cinque capitoli principali sono:corporate governance, integrità dei mercati, regolamentazione e sorveglianza finanziaria, cooperazione in materia di tassazione e trasparenza delle politiche macroeconomiche e dei dati. L'itinerario di Italian Bankester permette di fare proiezioni dei comportamenti e quindi aiuta a fare scelte in condizioni veramente d'incertezza.

L'altra idea che circola nella finanza è la "legal standard" in riferimento alla "Gold Standard" di Bretton Woods del 1944; è stata lanciata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti all'inizio dell'anno ed è diventata la bandiera della presidenza italiana del G8. I critici hanno definito questo documento un compendio di linee guida già esistenti, troppo esteso per essere efficace e privo di forza vincolante. Sarà vero? Certo è che si è anche osservato che l'iniziativa si sovrappone al lavoro del "Financial Stability Board" presieduto dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, incaricato dal G20 d'indicare le modifiche necessarie al sistema finanziario e di vigilanza affinché non si ripeta la crisi innescata dai sub prime americani.

I banchieri d'affari sono i consulenti silenziosi dei capi d'azienda, del Governo e dei capitani di impresa che suggeriscono come trovare i fondi, soprattutto a chi non ne ha. Sono stati i personaggi italiani saliti ai vertici europei di grandi banche come Lehman Brothers, Goldman Sachs, Jp Morgan, Citi. Nel libro si analizzano vezzi, vizi, virtù, e i loro guadagni da 2 a 5, fino a 10 e oltre milioni di euro all'anno. Grazie a Laura studiosi e ricercatori ne dovranno tenere conto.

 

25/08/2009





        
  



2+3=

Altri articoli di...

Economia e Lavoro

16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
26/10/2022
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
24/10/2022
Premi di studio della Banca del Piceno a 59 giovani (segue)
24/10/2022
Clinica Villa dei Pini: arriva l’innovativa Risonanza magnetica (segue)

San Benedetto

12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
10/01/2020
Premiato il cortometraggio intitolato "Sogni di Rinascita- Sibillini nel cuore" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji