Riceviamo dal  Candidato Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Emidio Mandozzi

"Ci risiamo! La signora Mary Pazzi, presidente dell'associazione ora lista civica "Piceno al Massimo" non perde occasione per recuperare i suoi cinque anni di assoluto silenzio appena trascorsi, argomentando su tutto.

Peccato però che, puntualmente, cada in contraddizione. E' accaduto con il tema dei sondaggi, ci riprova con il "voto buono" quale consiglio da dare agli elettori del centro-sinistra. E per rendere un servizio quanto più rispondente alle esigenze del corpo elettorale cui fa riferimento, addirittura si immedesima (quale immane sacrificio...) in chi, ancora (e per fortuna), crede ed ha fiducia nei partiti.

Ma per favore, signora! Eviti, se le è possibile, oltre alle cadute di stile, soprattutto di offendere gli elettori. Che hanno ognuno una testa per pensare e decidere, nonostante i reiterati tentativi di destabilizzarne l'appartenenza politica, messi in campo dai ‘duri e puri' oggi paladini di una società civile sganciata dai partiti, ieri, solo ieri, attaccati al manuale Cencelli quale pratica spartitoria da Prima Repubblica.

Duri e puri sempre e comunque? Oddio, non proprio sempre. Qualche volta sono ammesse "incursioni" anche in campo avverso, come nel caso di Spinetoli, che qualcuno domani magari spiegherà come ultimo tentativo di liberare il paese della Vallata dai fautori di un deleterio "consociativismo" targato Partito Democratico.
La realtà però è un'altra: assistiamo a tentativi di mistificazione tendenti a delegittimare chi e quanti, nell'ambito del centro-sinistra, hanno promosso e stanno portando avanti un percorso lineare (nella sua estrema coerenza) per arrivare a cogliere obiettivi indispensabili al rilancio del territorio piceno.

Si potrà non condividere questo percorso, ma mistificare la realtà delle cose tentando di delegittimare la volontà, espressa in tutta la propria autonomia da una coalizione di centro-sinistra e da un candidato Presidente alla Provincia quale Emidio Mandozzi, che hanno fatto di tutto per salvaguardare, insieme al Piceno, anche l'unità a sinistra, riteniamo sia deleterio per chi si rende protagonista di questa così "bassa politica", e che stride enormemente con la sbandierata "buona politica" che la stessa associazione afferma di volersi prefiggere".