Diliberto: "Dopo le elezioni un unico partito comunista"
Fermo | Il segretario nazionale del Pdci ieri sera ha partecipato a un incontro a Palazzo dei Priori e presentato la sua candidatura al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia centrale.
di Francesca Pasquali
Un momento dell'incontro di ieri sera. Da sinistra Fabrizio Cesetti, Oliviero Diliberto, Giacomo Piergentili e Renzo Interlenghi
In Italia tira una brutta aria perché la Sinistra ha smesso di fare il suo compito, che oggi si chiama opposizione. Questo il succo del discorso di Oliviero Diliberto, intervenuto ieri sera a Palazzo dei Priori per presentare la sua candidatura al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia centrale.
A fare gli onori di casa il candidato del Centrosinistra alla Presidenza della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti, scappato per impegni elettorali dopo un rapido saluto, e i segretari provinciali di Rifondazione e Pdci, Giacomo Piergentili e Renzo Interlenghi.
Non le manda a dire, Diliberto. Ce l’ha con Silvio Berlusconi che “fa bene il suo pessimo mestiere”, con il Governo che “colpisce le fasce più deboli e con le sue leggi pone fine al principio di uguaglianza”. Qualche tirata d’orecchio la riserva anche agli ex alleati del Pd, che “hanno introdotto lo sbarramento insieme a Berlusconi”.
Il timore di non raggiungere il 4% delle preferenze c’è e per non bissare il risultato dell’aprile 2008, quando per prima volta nella storia della Repubblica italiana la Sinistra radicale è rimasta fuori dal Parlamento, il segretario nazionale del Pdci non ci gira intorno e chiede di “votare comunista, senza altri aggettivi”.
Strappa applausi ai presenti e si dice orgoglioso che, anche se non dappertutto, dopo undici anni Prc e Pdci siano tornati sotto un’unica bandiera. Dedica le ultime battute al ricordo di Enrico Berlinguer e, prima di partire per Roma, lascia aperta la porta a “un nuovo grande partito comunista”.
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26/05/2009
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