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"In tempo di elezioni tutti fingono di difendere il nostro territorio"

Ascoli Piceno | I sindaci del Movimento Autonomo Piceno, Armando Falcioni, Giuseppe Mariani e Pasquale Allevi sono stanchi e increduli di una politica locale che non finisce mai di stupire.

I sindaci Giuseppe Mariani, Pasquale Allevi e Armando Falcioni in un'immagine d'archivio con il presidente Berlusconi

"Gli attacchi a cui assistiamo in questi giorni tra vari autorevoli esponenti politici di entrambi gli schieramenti sono quanto meno sospetti. Non riusciamo a capire, tanto per essere chiari, come mai solo in questi ultimi tempi ci si ricorda delle infrastrutture o dei gravi danni che la divisione della nostra Provincia porterà al territorio". E' la rabbiosa reazione dei sindaci del Movimento Autonomo Piceno, Armando Falcioni, Giuseppe Mariani e Pasquale Allevi, stanchi e increduli di una politica locale che non finisce mai di stupire.

"Se questi attacchi vengono da partiti che hanno sostenuto l'Amministrazione Provinciale con il ruolo di partito di maggioranza, non si capisce perché non l'abbiano fatto prima" attaccano in fondatori del Map.

"Forse - è il quesito che si pongono - viene il sospetto su quale sia l’unico obiettivo? Un altro esempio di incoerenza della politica locale è l’incomprensibile balletto a cui assistiamo tra le varie componenti della maggioranza al Comune di Ascoli. Da una parte si ricordano quanto sia stata poco efficace l'amministrazione Celani, dall'altra danno tutte le colpe della crisi all'UDC. Come mai tutto ciò viene fuori ora? La verità è una sola: il litigi per secondi fini a scapito degli interessi di un territorio devastato da una grave crisi occupazionale, di identità e da una inutile, costosa - per noi - e anacronistica divisione della Provincia. Peccato che tanta animosità non sia verificata un anno fa quando i sottoscritti, mettendoci la faccia con tutti i rischi annessi, sono stati completamente isolati, e da taluni anche derisi, quando si iniziò la raccolta delle firme dopo le dichiarazioni pubbliche di Berlusconi sulla abolizione delle province".

"Noi - gettano benzina sul fuoco della polemica - in questo momento non riteniamo di avere l’elisir per risolvere tutti i problemi in un sol colpo, ma proponiamo soluzioni concrete, certamente non condizionate dall’appartenenza ad un simbolo o all’altro, e auspicheremmo una adesione da parte di tutti coloro che hanno a cuore i problemi del territorio, indipendentemente dallo schieramento politico".

13/03/2009





        
  



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