Il giudice del lavoro del Tribunale di Ascoli ha emesso una sentenza che obbliga la Pall di Capoluogo, a reintegrare al suo posto un exdipendente della fabbrica, licenziato nel marzo del 2007. L'operaio, 33 anni di Offida, era un dirigente sindacale del Sindacato dei Lavoratori, e lottava per ottenere migliori condizioni economico e di sicurezza all'interno dello stabilimento, a favore dei suoi compagni di lavoro.

L'azienda lo aveva licenziato, in un momento di forti tensioni nella fabbrica tra maestranze e rappresentanze sindacali, soprattutto relativi ai contrasti per il rinnovo del contratto integrativo, per "comportamenti lesivi dell'immagine" della società. Il giudice del lavoro di Ascoli invece, che si è espresso dopo che il SDL aveva fatto causa alla Pall per il licenziamento improvviso, non ha ritenuto che ci fossero i presupposti per la chiusura del rapporto e ha imposto all'azienda di reintegrare il lavoratore, con l'obbligo del pagamento degli stipendi maturati da un anno a questa parte.

"Non avevamo dubbi che il dipendente e nostro dirigente fosse stato licenziato ingiustamente - commenta Andrea Quaglietti, membro del coordinamento nazionale del Sindacato dei Lavoratori - e nel contempo abbiamo sempre avuto fiducia nell'operato e nei percorsi della magistratura, soprattutto in casi come questo. Grazie anche all'impegno dell' Avv. Francesco Ciabattoni, siamo riusciti a dimostrare che si trattava di allontanamento assurdo, e anche di un caso simbolo di come certe aziende si comportano nel nostro territorio, e nel clima attuale".

Il SDL non ha accettato di firmare il contratto siglato successivamente ai fatti del marzo scorso, fra i datori di lavoro e gli altri sindacati, confederali e UGL, considerando l'accordo insufficiente a garantire i diritti e le richieste legittime dei lavoratori della Pall.