Raffaella Finamore è una lucana che vive nelle Marche da quaranta anni, ex insegnante, coniugata, una figlia. Da sempre impegnata in politica, proviene  dalla scuola del partito repubblicano italiano di Spadolini e La Malfa.

E' proprio in questo partito che ha ricoperto ruoli di primo piano, per molto tempo dirigente nazionale del PRI e membro della Direzione Nazionale, poi segretario PRI regionale della regione Abruzzo. Presidente della Commissione pari opportunità della regione Abruzzo e firmataria della legge regionale n 143/95 sulla imprenditoria femminile; gia' consigliere comunale fino al 2002.


Cosa l'ha convinta a candidarsi?

Per due motivi:
Il primo e' prettamente politico in quanto il PRI e' dentro il PDL. Lo stesso La Malfa è candidato nelle Marche al primo posto dopo Berlusconi.
Il secondo è più profondo in quanto sento il dovere di portare la mia esperienza politica e pratica al servizio della variegata società Grottammarese. Infatti ho sempre inteso la politica come servizio portandola in tutti i settori della società civile ad appannaggio di tutti gli individui che la compongono.
Innanzitutto delle donne per le quali ho speso gran parte del mio impegno politico e dei giovani che vivono l'incertezza del futuro e l'impossibilita di progettarlo con un lavoro precario. Ritengo che l'imprenditoria femminile e tutta la realtà imprenditoriale sia il motore dello sviluppo economico e sociale, nonchè unica risorsa per dare forza ad un sistema di solidarietà sociale che sia veramente vicino ai più deboli e non più al fianco dell'assistenzialismo di pochi.


Per quale motivo i grottamaresi dovrebbero darLe il voto?
Conosco questa terra molto bene, mi piace il suo territorio, la sua vocazione turistica, una parte della mia famiglia di origine lavora e vive qui e per cui questo territorio mi appartiene.
Voglio portare in questa lista un valore aggiunto da spendere al servizio della comunita' grottammarese. E' la "politica dei valori", quella basata sul senso critico, sulla critica costruttiva e propositiva, quella che non tollera compromessi. Purtroppo a Grottammare manca questo, perchè in questi anni il ricambio politico, del tutto assente, ha introdotto il primato culturale dell'interesse privato o di pochi su quello pubblico.


Quali i punti salienti del suo programma?
E' dall'assunto precedente che traggono forza i punti salienti del nostro programma; innanzitutto la riappropriazione di Grottammare da parte dei suoi cittadini. La democrazia dell'alternanza, principio democratico abrogato da 15 anni a Grottammare, cittadina a cui è stato negato l'avvicendamento al governo, necessario per garantire la legalità, il controllo democratico e la realizzazione di una democrazia compiuta.
Grottammare ha una vocazione turistica da salvaguardare che va tutelata soprattutto garantendo uno standard di servizi ricettivi più elevato, ad esempio portando almeno a sei mesi l'anno l'apertura degli albeghi oggi aperti per soli 3 mesi tranne qualche rara eccezione. Ciò e' possibile visto che gli strumenti ci sono, basta attivarli.
Non dimentichiamoci della cultura di cui grottammare è pregna, una importante risorsa da utilizzare come veicolo di crescita economica.
Lo sviluppo compatibile del territorio, armonico con la tradizione, il paesaggio, le ricchezze storiche, evitando la crescita abnorme e senza regole.........................................e se poi potessimo scrollarci di dosso il passato ed il presente di questa vecchia politica potremmo volare molto in alto.