"A meno di venticinque giorni dal ventitré aprile, festa del Nostro Patrono San Giorgio Martire, nelle bacheche comunali, sui cavalletti e lungo gli spazi destinati alle comunicazioni pubbliche, non si scorgono nessun programma, né palinsesti delle consuete festività in onore del Martire.

Già negli anni scorsi questa festività, sentita visceralmente da gran parte della cittadinanza, è passata sotto tono per la povertà delle occasioni "cultural-ludico-fieristiche" e per la non certo centrata interpretazione dell'etnica tradizione popolare intorno lo svolgimento della passata solenne processione, soprattutto in relazione della sacra benedizione del mare.

Noi Giorgesi, che sentiamo profondamente quanto importante sia per noi e per il paese la devozione rivolta al Nostro Martire, devozione che rende giustizia alle incomprensioni sociali facendoci partecipi tutti indistintamente nella comune condivisione di un'appartenenza etnica ed unica basata su alti valori civicamente laici ed al contempo religiosamente sacri, eleviamo il nostro grido di indignazione per quanto sia stata "tombata" nell'avello dell'indifferenza la festività più attesa dai sangiorgesi, per quanto sia stato tenuto in sordina un simbolo della cristianità ed il simbolo del nostro gonfalone.

Si, è vero che si approssimano le elezioni amministrative e che tutta l'attenzione è rivolta ad ordire promesse ed inviti più o meno sinceri, tuttavia ciò non assolve l'amministrazione dal palese disinteresse dimostrato, mai come quest'anno, verso un tema così caro e sentimentalmente appartenente a noi tutti."