Nella nostra città, oltre al nosocomio operano due cliniche private, la "Stella Maris" e la "Villa Anna". Negli ultimi anni sono venuti a mancare i requisiti necessari affinché le due strutture possano svolgere il loro servizio in maniera sicura.

Un problema che riguarda entrambe è la posizione: si trovano infatti ad occupare spazi all'interno del centro cittadino, creando problemi per la viabilità e per i parcheggi.

Nell'ultimo mese abbiamo visto all'opera le ruspe e gli operai della ditta "Piergallini e Pignotti", proprietaria dell'appezzamento di terreno al fianco del Palazzetto dello Sport. Dalle parole del Sindaco la stampa ha appreso che un progetto esisteva già per quell'area, per un ipotetico "palaghiaccio", o per una struttura polivalente.

Evidentemente alcune clausole del progetto prevedevano delle scadenze precise. Abbiamo assistito e stiamo assistendo da qualche settimana ai lavori della ditta proprietaria dell'appezzamento, che sta ultimando la prima "urbanizzazione" del lotto, con la costruzione ad esempio dell'impianto fognario.

Facile intuire che questa manovra serva ad allontanare momentaneamente le scadenze a breve termine. La scorsa settimana intanto qualcosa si è mosso, con l'interessamento particolare della Clinica Villa Anna, la quale ha proposto al Comune di San Benedetto del Tronto di cambiare destinazione al lotto edificabile.

Solamente con un'altra destinazione urbanistica infatti sarà possibile costruire lì la nuova clinica. Da parte del Sindaco però è arrivato il primo stop, con una motivazione precisa e condivisibile: la presenza nelle immediate vicinanze dello stadio potrebbe creare molti grattacapi per l'ordine pubblico nelle giornate in cui si svolgono le partite.

"L'impegno sarà quello di trovare nuovi spazi da dedicare alla sanità privata - dichiara Giovanni Gaspari - prima dell' approvazione del nuovo PRG". Pare infatti che di approvazione definitiva del Piano Regolatore non se ne parli prima del 2009. Ma per l'anno prossimo, con la deroga già in atto, le cliniche dovranno spostarsi obbligatoriamente fuori dal centro cittadino.

Le cliniche mettono dunque fretta all'Amministrazione, che risponde assicurando il massimo impegno a trovare la nuova "Area Sanitaria", che fino ad oggi non sarebbe stata prevista nemmeno nello Schema Direttore.