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Il senso della terra. Concerto del Maestro Julian Gargiulo

Amandola | Al Teatro la Fenice il prossimo 5 ottobre, l’artista eseguirà i brani in programma accompagnato dalle suggestive immagini dei Monti Sibillini di Giorgio Tassi e le poesie di Leopardi, Matacotta, Volponi, D’Elia, De Signoribus.

Julian Gargiulo

"Comprerò una casa nelle Marche!" così Julian Gargiulo aveva salutato il suo pubblico a Servigliano la scorsa primavera. E torna nella nostra regione perché innamorato della nostra terra.

Il senso della terra è una dichiarazione d'amore alla nostra Magna Mater che come suoi figli sa amare anche i viandanti e i pellegrini che da sempre percorrono i suoi sentieri.Coloro che hanno elaborato il progetto, marchigiani per nascita o per scelta, hanno voluto rendere omaggio a una terra le Marche, ma più espressamente il Piceno, che con l'unicità e la dolcezza delle forme seduce l'animo di quanti camminano per le strade dei suoi borghi, attraversano i sentieri delle colline, si immergono nei caldi colori dei boschi sibillini, nella consapevolezza che la marchigianità non è solo una connotazione semplicemente geografica, ma è una condizione dell'anima, un modo di essere che "libera i confini", che "si stende [...] sull'arcate/ dalle quali soffia l'Appennino". (Volponi)

Il senso della terra vuole dunque condividere emozioni e sentimenti che la terra marchigiana esprime e lo fa attraverso l'opera di chi ha saputo tradurre in versi, suoni e immagini, come custode fedele, la struggente dolcezza dei paesaggi.
E anche quando il verso non si esprime attraverso una natura tematica rivela pur sempre lo sguardo del poeta "formato" da questa terra.

Le note di De Falla, Mendelssohn, Debussy, Chopin, Scriabin, Beethoven interpretate da Gargiulo rinnovano lo stupore dei compositori davanti alla natura che sembra ripetersi nella magia dei paesaggi e di passaggi senza tempo.

Le immagini dei Sibillini di Giorgio Tassi formano un tappeto visivo che si ricompone in un'immaginazione che si rigenera.

L'evocazione del mondo reale è ribadita dal verso di Leopardi, Matacotta, Volponi, D'Elia, De Signoribus che collegano in un unicum suoni, immagini e parole affermando il ruolo attivo dello spettatore.

La curatrice dell'evento è Gabriella Bocciolesi mentre l'organizzazione è dell'Associazione culturale Xenia e del Teatro La Fenice di Amandola.

04/10/2007





        
  



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