Paolo Forli' invia una mozione per la condanna del regime antidemocratico
San Benedetto del Tronto | Mozione presentata dal capogruppo del Nuovo Psi Paolo Forlì sul Myanmar per la condanna del regime antidemocratico, per lembargo internazionale sulle armi e per il rilascio dei manifestanti civili e religiosi.
Vista la drammatica vicenda del popolo birmano che raramente ha conosciuto la pace e che vive in un regime assolutamente antidemocratico che adotta gravi e massicce violazioni dei diritti umani (le esecuzioni extragiudiziali; la tortura, ampiamente praticata nelle carceri; la prolungata detenzione di oltre 1160 prigionieri politici e quella assurda di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace; la soppressione della libertà d'espressione in tutto il paese; il ricorso ai lavori forzati; l'arruolamento dei bambini soldato nelle forze armate; le operazioni militari nell'est dello Stato di Kayin, che secondo il diritto internazionale costituiscono crimini contro l'umanità);
Visti gli ultimi tragici avvenimenti che stanno accadendo nel paese in cui religiosi e civili che manifestano in favore della libertà sono uccisi, arrestati e torturati; preso atto che le centinaia di villaggi ubicati nei luoghi di confine vengono quotidianamente bruciati e controllati attraverso una strategia di tensione e terrore; che le principali città, Rangoon e Mandalay, sono sottoposte a un rigido comando militare e al coprifuoco notturno;
Considerato il ruolo chiave della Cina e di altri importanti paesi (India, Russia, Serbia, Ucraina) che traggono vantaggi strategici nelle relazioni politico-commerciali con il governo antidemocratico di Myanmar (in special modo per l'equipaggiamento militare) e tenuto conto del forte senso internazionale di una vicenda che deve essere gestita in primo luogo dalle Nazioni Unite
CHIEDE
Al governo italiano:
1)che si impegni a condannare il regime antidemocratico di Myanmar;
2)che chieda al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite un embargo internazionale sulle armi a Myanmar;
3)che si faccia promotore presso il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite di pretendere il rilascio dei manifestanti.
Si chiede discussione orale al prossimo consiglio comunale.
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03/10/2007
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