Samb-Perugia a mente fredda
San Benedetto del Tronto | Analisi dell'incontro che la Samb ha disputato domenica contro il Perugia. Gli aspetti più importantii emersi dalla prestazione dell'undici di Ugolotti.
di Massimiliano Cipolloni

L'esultanza dei giocatori rossoblu dopo il rigore fallito da Califano
La partita che la Samb ha disputato domenica contro il Perugia purtoppo non ha fatto altro che evidenziare e mettere a nudo ancora una volta tutti i limiti che questa squadra aveva già palesato nel corso delle prime sette giornate del campionato…
Eppure i presupposti per far bene c’erano tutti: la compagine di Ugolotti, reduce dall’importantissimo quanto sofferto successo interno contro la corazzata Lucchese, si accingeva ad affrontare il secondo consecutivo impegno al Riviera delle Palme libera da quel fardello psicologico dello “0” nella casella delle vittorie che finora aveva non poco condizionato le prestazioni di giocatori giovani e ancora poco avvezzi alle pressioni di un pubblico caldo, ma allo stesso tempo molto esigente come quello della piazza sambenedettese.
E’ vero, anche contro la formazione toscana la Samb aveva stentato non poco, sia in fase difensiva, con giocatori spesso e volentieri in affanno o con posizioni da rivedere, sia in fase offensiva, risultando davvero scarsamente pericolosa negli ultimi 16 metri, ma almeno i tre punti incamerati avevano indubbiamente contribuito a creare quel clima di fiducia all’interno del gruppo che ha permesso al mister e ai suoi uomini di preparare con ritrovata serenità e fiducia l’incontro contro la formazione di mister Cuccureddu.
E invece purtroppo ancora una volta ci ritroviamo qui a commentare una prestazione opaca della formazione rossoblu, la quale, dopo un inizio confortante nel quale ha tenuto testa egregiamente all’undici umbro, si è via via disunita finendo per soccombere di fronte alla maggiore esperienza di uomini del calibro di Califano, Morfù, Amore solo per citarne alcuni…
Di attenuanti a dire la verità ce ne sono eccome: innanzitutto la direzione di gara del modestissimo arbitro Marrocco di Pisa il quale, in primo luogo, dopo appena 13 minuti non ha esitato a fischiare un quantomeno dubbio rigore per un lievissimo contatto in area tra Tinazzi e Califano con conseguente ammonizione a carico del difensore rossoblu, ha successivamente convalidato un gol scaturito da un’azione sulla destra di Morfù ai più parso in evidente posizione di fuorigioco ed infine, fatto ancor più grave, si è fatto complice di un atteggiamento ostruzionistico assolutamente deprecabile da parte dei giocatori ospiti, i quali hanno messo in scena delle vere e proprie pantomime spezzettando continuamente il gioco e rendendo ancor più maledettamente difficile il compito dell’undici di casa nostra.
Direzione di gara che è stata, peraltro, esplicitamente criticata anche dallo stesso tecnico rossoblu Guido Ugolotti, il quale in conferenza stampa ha sottolineato come un simile atteggiamento arbitrale vada in evidente contrasto con i propositi di valorizzazione dei giovani che la Lega di serie C tanto sponsorizza penalizzando ingiustamente giocatori come quelli nell’organico rossoblu di fronte alla malizia e all’esperienza di veterani di questa categoria.
In secondo luogo il fatto che la Samb può decisamente recriminare anche contro la sfortuna: la gara è stata sostanzialmente equilibrata e non crediamo di bestemmiare affermando che il pareggio sarebbe stato sicuramente il risultato più giusto a fronte di una partita modesta, maschia, combattuta soprattutto a centrocampo e fondamentalmente decisa da due episodi, quello del gol ospite di Califano al 24’ del primo tempo e quello che ha visto protagonista Morini la cui conclusione è stata respinta dalla decisiva parata di Puggioni che ha strozzato in gola l’urlo liberatorio del gol ai quattromila del Riviera.
Fatta questa dovuta premessa,non possiamo però non sottolineare i limiti e le lacune che ancora questa squadra si porta dietro a partire innanzitutto dalle prestazioni altalenanti di alcuni suoi uomini:
Olivieri, ad esempio, un giocatore su cui il tecnico fa molto affidamento, forse l’unico insieme a Morini in grado di dare con la sua tecnica farle fare il salto di qualità, ancora stenta a trovare una soddisfacente continuità: due settimane fa contro la Lucchese era stato decisivo sia con giocate e sprazzi di classe che avevano illuminato il grigiore del gioco rossoblu sia soprattutto con l’assist al bacio per il gol di Giorgino.
Domenica invece, forse anche complice la posizione più defilata cui il mister l’aveva sacrificato per cercare di andare a contrastare sul nascere le azioni degli esterni umbri, è risultato a tratti evanescente e privo di quello spunto e di quella fantasia che è sicuramente nel suo repertorio.
Alcuni giocatori inoltre sono apparsi fuori ruolo e comunque spaesati: Camisa ad esempio a sinistra non ha mai fornito quella spinta propulsiva necessaria per trasformare l'azione da difensiva ad offensiva, Cia ancora una volta è apparso spaventato, timoroso e si è limitato a svolgere il compitino scolastico assegnatogli non provando mai l'uno contro uno per creare la superiorità numerica...
Se consideriamo che anche dall'altra parte, sulla corsia destra, Soddimo si è spesso e volentieri smarrito nel momento del cross, si evince facilmente come la Samb abbia rinunciato a sfruttare le fasce e si sia conseguentemente intestardita nel fare ricorso al gioco centrale con palloni lanciati in aria senza una precisa destinazione. Il tutto con evidente penalizzazione per un giocatore come Curiale, il quale, facendo del gioco aereo il suo punto di forza, necessita come il pane di inviti e cross provenienti dagli esterni.
L'impressione è che, sebbene il tecnico abbia stigmatizzato la puntualizzazione dei giornalisti sulle prestazioni dei singoli, a questa Samb sia mancato soprattutto un uomo d'ordine come Palladini, quel classico faro del centrocampo in grado di dettare i tempi giusti alla squadra e che, inoltre, con la sua esperienza e il suo carisma, avrebbe sicuramente agevolato non poco la prestazione dei suoi compagni.
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16/10/2007
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