Capriotti alla Start:"Volete più soldi? Iniziate a far pagare il biglietto!"
San Benedetto del Tronto | Polemica e puntigliosa risposta dell'Assessore al Trasporto in merito alle ultime dichiarazioni del presidente della Start Camaioni
di Carmine Rozzi
“Il presidente della Start prima di preoccuparsi dove andare a fare rifornimenti di metano per bus che non ci sono dovrebbe fare in modo di diminuire le tantissime evasioni al biglietto di trasporto che puntualmente si verificano sui mezzi pubblici nella nostra città”. Così esordisce Settimio Capriotti, l’assessore ai Trasporti del Comune nella sua replica alle recenti precisazioni di
Emidio Camaioni, presidente della Start, il quale aveva puntigliosamente risposto alle accuse mosse a suo tempo da Giovanni Gaspari.
Due in particolare i punti sui quali Capriotti si sofferma. Il primo riguarda l’iter della pratica per la richiesta di ampliamento del deposito situato nei pressi di Ragnola per la quale, secondo il dirigente della partecipata, gli uffici del comune avevano peccato di grave ritardo. “Niente di più falso- sottolinea Capriotti- e a questo punto mi chiedo se il Presidente della Start sa di cosa parla o mente sapendo di mentire”. Tutto parte il 15 aprile del 2005 quando da parte della società di trasporti viene presentata una D.I.A. (Domanda Iniziativa d’Impresa) all’Ufficio Urbanistica.
In data 6 maggio 2005 la domanda viene respinta in quanto l’area per la quale viene richiesto l’ampliamento risulta come destinata a edilizia scolastica secondo il vigente Prg. Viene consigliato alla partecipata di presentare la domanda allo Sportello Unico delle Imprese presso l’Ufficio del Settore Commercio. Il 30 giugno 2005 la Start inoltra la pratica. Il 12 di luglio lo stesso Ufficio chiede alla società una integrazione al documento che avviene il 27 dello stesso mese. A questa carenza di documentazione secondo Capriotti ne faranno seguite altre (tra cui quella di un referto geologico). Nel frattempo cade l’allora amministrazione Martinelli e si insedia il Commissario il quale, di fronte alla eventualità di apportare una variante al Prg, preferisce congelare la richiesta di ampliamento in attesa che si insedi una nuova giunta.
Il 30 luglio del 2006 l’Ufficio Commercio riscontra una ennesima carenza nella domanda e ne chiede la copertura alla Start che la effettua in data 25 ottobre. Da quel momento in poi non succede più nulla fino ai primi di novembre del 2006 quando è lo stesso assessore ai Trasporti della nuova giunta a suggerire alla dirigenza della Start di presentare di nuovo la domanda che viene riproposta in data 8 novembre. Da qui inizia l’iter definitivo che si conclude il 25 gennaio del 2007 quando la commissione, della quale fanno parte vari enti provinciali e regionali (tra cui il comune, la Sopraintendenza ai Beni Architettonici, il PAI), dà parere favorevole all’allargamento del deposito dopo aver richiesto una ulteriore documentazione per la recinzione di parte dell’area che si trova nei pressi del torrente Ragnola.
“Il punto fondamentale non è se la Start ha presentato o no la domanda per la costruzione di un deposito a metano- precisa Capriotti- ma solo quello per l’allargamento del deposito. La concessione per l’impianto non rientra nelle prerogative del comune. Anche se potremmo impegnarci a favorire l’avvio di una loro richiesta qualora ce lo richiedessero e comunque sempre nei parametri della legge”. Lo stesso assessore tiene però a sottolineare che qualora non venga concesso ciò non deve escludere la possibilità che anche San Benedetto si possa dotare di mezzi pubblici a metano.
“Vuol dire che invece di rifornirsi da un proprio distributore andranno a fare il pieno dai privati. Esattamente come fanno già per quelli di Ascoli – aggiunge il responsabile del settore Trasporti - Ciò ovviamente comporta un aumento di spesa ma è poca cosa rispetto al minore impatto ambientale sulla città”. Polemicamente lo stesso Capriotti continua ricordando come la partecipata non abbia ancora presentato nessun progetto per poter usufruire dei contributi di 23 e 50 mila euro elargiti dalla Regione lo scorso anno e in quello tutt’ora in corso per ampliare di 14 e 34 mila chilometri la tratta urbana.
“E’ ora di finirla. Sono passati i tempi dell’assistenzialismo. Se vogliono maggior fondi devono iniziare da subito a cercarseli da sé con una nuova politica aziendale basata sull’iniziativa tesa a creare maggior introiti. Basta andare avanti a forza d’inerzia per poi bussare a cassa quando mancano le risorse finanziarie”. Iniziando da un maggior controllo sugli autobus per chi non paga il biglietto che a sua volta è sempre più difficile trovare presso bar e ricevitorie.
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26/02/2007
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