Era mio intendimento non commentare le dimissioni presentate dai consiglieri Amato ed Alfonsi ma, dopo aver letto le dichiarazioni scaturite dalla conferenza stampa con la quale il partito di AN le ha ufficializzate, mi corre l’obbligo fare alcune precisazioni.

Vorrei innanzitutto ricordare come la scelta dell’ex Sindaco Martinelli in merito alla presidenza fu assunta fuori dalle cosiddette “quote-partito” e quindi evidentemente solo sulla base di una Sua valutazione del curriculum professionale.

Non ho voluto presentare le mie dimissioni per non consegnare l’azienda nelle mani dei due consiglieri oggi dimissionari né ho ritenuto di prendere in considerazione la proposta di dimissioni collettive, che avrebbero avuto valenza politica.

La formalizzazione delle dimissioni da parte dei consiglieri espressi dal partito di AN è, al contrario di come la si è voluta presentare, un chiaro atto politico, scena di un film peraltro già visto con l’amministrazione Martinelli.

Falsa è la motivazione di dimissioni a tutela dei dipendenti in contrasto con il sottoscritto; vero è che solo due dipendenti su ventiquattro hanno assunto posizioni in contrasto con la presidenza.
A proposito del parcheggio del Paese Alto vorrei suggerire ai due ex consiglieri una “curetta” a base di fosforo: Amato suggerì un interessamento visto che prossima era la inaugurazione della scuola e del sottostante parcheggio e che la ditta costruttrice non sarebbe stata in grado di gestirlo in quanto non organizzata per quel tipo di attività; il Sindaco Martinelli ci diede un mandato esplorativo e l’intero Cda incontrò più volte il Presidente della società costruttrice raggiungendo infine un accordo sul prezzo da pagare per il subentro nella concessione; Amato quindi suggerì di fare le “fasi politiche” prima di far convocare dal Sindaco una riunione di maggioranza per dare il via all’operazione; non furono né Martinelli né la sua Giunta a sconsigliarne l’acquisto bensì un esponente del suo partito. Il Cda, già convocato per avviare l’operazione, dovette deliberare di prendere tempo per una più attenta valutazione.

A proposito dei miei personalismi vorrei ricordare ai due che l’intero consiglio chiese di incontrare il Commissario con il quale fu avviata una proficua anche se breve collaborazione e che analoga richiesta non è stata avanzata, se non ora, per incontrare il Sindaco Gaspari e ciò nonostante tutti furono informati del fatto che erano stati fissati degli incontri per presentare l’azienda, l’organizzazione delle varie attività ed i progetti predisposti.

Per quanto sopra ne discende che la mia figura super partes non poteva prescindere da un rapporto di stretta collaborazione oltrechè con il Cda ed i dipendenti, anche con la proprietà e quindi con il Sindaco Gaspari che, contrariamente a quanto afferma il collega De Vecchis, ha il potere di chiedere le dimissioni di un Cda che valuta non in sintonia con il proprio progetto politico.