Berlusconi dopo Piazza San Giovanni
San Benedetto del Tronto | La lettere ai soci del Partito.
L'omaggio a Berlusconi
Riceviamo da Bruno Gabrielli la lettera di Silvio Berlusconi inviata ai soci del Partito e pubblichiamo
Cara amica, caro amico,
dopo lo straordinario successo della manifestazione di Piazza San Giovanni sento il dovere di ringraziarti personalmente per aver contribuito, con il Tuo impegno e la Tua partecipazione alla riuscita di un evento che resterà nella storia del nostro Paese come uno dei più alti esempi di protesta civile, di passione politica e di amore per la libertà.
L’immenso corteo che ha invaso le strade di Roma ha infatti riunito l’Italia che produce, l’Italia dello sviluppo e della soiidarietà, l’Italia della modernilà che non ripudia le sue radici, l’Italia che vuole il libero mercato e rifugge lo Stato padrone, l’Italia dei giovani e del volontariato Insornna l'Italia del futuro e della libertà. A sette mesi dalle elezioni di aprile, nel triste autunno di un governo che ha già sperperato tutto il suo scarso credito, la manifestazione di Roma ha rappresentato non solo una primavera di democrazia e di speranza, ma anche un formidabile manifesto politico da cui, d’ora in poi, nessuno potrà prescindere.
A noi spetta il compito di trasformare al più presto in progetto politico quella magnifica spinta unitaria che il popolo di Piazza San Giovrnni ha saputo imprimere alla storia del centrodestra, mentre il governo e i dirigenti dell’Unione non potranno far finta di nulla di fronte a un pronunciamento così forte giunto dalla maggioranza degli italiani, che non intende assistere inerte all’esproprio della sua libertà. Davanti alla peggior Finanziaria della storia, c’è stata la più grande mobilitazione della storia, dal ‘45 a oggi: una risposta ferma, democratica e civile alla sinistra della prevaricazione, ai guerriglieri di lotta e di governo che urlano “10, 100. 1000 Nassiriya” e agli apprendisti stregoni dei fisco che vogliono trasformare l’Italia in un immenso Soviet di controllori e c’i delatori.
Per risolvere i problemi la sinisra conosce un solo strunento: lo Stato. E’ il suo medium, il suo totem. il suo tutto. Prima dello Stato viene salo il partito, e spesso infatti, nella concezione della politica degli eredi del comunismo, Stato e partito si sovrappongono, gli interessi dell'uno diventano gli interessi dell’altro.
I cittadini versano le tasse, un numero sempre più esorbitante di tasse, e lo Stato-partito provvede, crea una casta di potenti, una ragnatela d corporazioni, un sistema clientelare che produce sempre più spesa e sempre metto servizi, di pessima qualità.
Nella loro concezione non c’è altra strada, per finanziare la scuola, per dare lavoro ai giovani, per creare servizi adeguati alla popolazione che invecchia, per pagare le pensioni, se non quella di aumentare le tasse.
Non hanno ancora capito, nonostante gli insegnanaenti della storia, che così lo Stato va in rovina e la società lo segue. Noi pensiamo da sempre che la soluzione è un’altra, che la soluzione e il modello liberale per cui sono gli individui, lasciati in pace dallo Stato e dal fisco a creare ricchezza e insieme le condizioni dello sviluppo collettivo.
Lo Stato è uno strumento di libertà, e non la limitazione della libertà.
La manifestazione di Roma ha aperto una nuova fase della Rivoluzione liberale iniziata dodici anni fa e che deve riprendere subito li suo cammino, per il bene dell’Italia e di tutti gli italiani. E per far questo è necessario raccogliere l’inequivocabile invocazione di unità che è salita altissima dal popolo di Piazza San Giovanni, nella consapevolezza che spesso i cittadini sanno guardare più avanti di chi li rappresenta.
Il popolo della libertà viene orgogIioamente da tradizioni politiche diverse ma si muove gia come un solo popolo, e aspetta di ritrovarsi unito sotto le bandiere del partito della libertà, che noi abbiamo il dovere di costituire.
E’ una necessità storica per sanare l’ltalia dalla sinistra più retriva di tutto l’Occidente, dominata ancora dall’ideologia comunista. Una missione a cui dedicherò tutto me stesso, per restituire all’Italia un governo liberale, per restituire all’Italia una vera e completa libertà.
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07/12/2006
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