La festa non è di tradizione italiana ma inglese e si rifà a quello che era da quelle parti il rito scaramantico alla vigilia del giorno dedicato ai defunti. In Inghilterra infatti, in occasione della ricorrenza della vigilia del primo di Novembre si usava, anni or sono, appendere agli alberi diversi pupazzetti impiccati perchè la leggenda diceva che allontanassero gli spiriti delle morti violente ed esorcizzavano in qualche modo la paura comune verso il mondo dell’ultraterreno.

Ascoltando i telegiornali del post-halloween stamane abbiamo appreso di diversi incidenti avvenuti per i festeggiamenti del 31 Ottobre in varie parti d’Italia ma siamo lieti di affermare che nelle Marche sembra essere stato più tranquillo il clima che si respirava nelle piazze e nelle vie delle città più grandi.

Civitanova Marche in particolare vedeva aggirarsi in tarda serata diavoletti che ogni tanto si impaurivano del compagno vestito da fantasma loro affianco o viceversa in un simpatico carosello di scenette comiche tra spari di mortaletti e l’irrinunciabile frase ormai canonica ai passanti o ai commercianti dei bar “giochetto o scherzetto”.

Tutto in allegria e spensieratezza, serenità che contagiava tutti, anche il barbone che, dai bordi della strada rannicchiato sul suo cane esponeva il cartello “ho fame”. Anche a lui un bimbo chiedeva il dolcetto o lo scherzetto facendogli spuntare un sorriso dalla bocca secca ed assetata. Era un sorriso destinato a rimanere poco tempo nella bocca dell’anziano signore perchè la madre del bimbo, non appena visto che si era fermato a parlare col barbone lo ha tratto a se con uno strattone e dedicando di malo modo uno sguardo duro al mendicante che in quell’occasione era stato piacevolmente sorpreso dalla proposta ingenua di un bimbo più felice di lui.