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Risorse ittiche del Medio Adriatico, Distretti di Pesca, Parco Marino

San Benedetto del Tronto | Si è svolto sabato 7 ottobre presso il Circolo Mare Bunazze il primo dei quattro seminari aventi come tema la “La gestione delle attività di pesca del Medio Adriatico”

Si è svolto sabato 7 ottobre presso il Circolo Mare Bunazze il primo dei quattro seminari aventi come tema la “La gestione delle attività di pesca del Medio Adriatico” organizzati con il patrocinio ed il contributo della Regione Marche, Provincia di Ascoli Piceno e Comune di San Benedetto del Tronto.

Questo primo seminario, avente come argomento “Risorse ittiche del Medio Adriatico, Distretti di Pesca, Parco Marino”, ha visto una folta partecipazione di pubblico che con molta attenzione ha seguito le relazione di amministratori pubblici, esperti e ricercatori.

Nel dare inizio al seminario l’ amministratore delegato del CerfPesca, Nazzareno Torquati, ha illustrato i motivi che hanno indotto ad organizzare i seminari chiarendo che essi hanno come filo conduttore la necessità di redigere una agenda strategica del settore che oltre ad essere essenziale per accedere ai nuovi Fondi Strutturali comunitari 2007/2013 sia la base per una nuova organizzazione della pesca che nel tempo sia in grado di sostituire quella esistente.
L’ assessore alle politiche del mare del comune di San Benedetto, Settimio Capriotti, nel dare il benvenuto ai partecipanti ha sottolineato l’ importanza che il settore della pesca e del mare hanno nella politica dell’ amministrazione comunale ed ha ribadito l’ impegno della stessa a fare ogni sforzo possibile perché il settore esca dalla grave crisi in cui è precipitato sollecitando una maggiore partecipazione degli enti locali alla gestione sia dei finanziamenti che della risorsa.

L’ assessore provinciale alle Attività Produttive, Avelio Marini, nel ricordare il forte impegno che la Provincia sta profondendo per l’ istituzione del Parco Marino del Piceno, ha sottolineato l’ importanza di una azione di coordinamento delle varie amministrazioni pubbliche affinché si formi una cabina di regia che guidi il rilancio del settore.

L’ On. Pietro Paolo Menzietti ha messo in risalto che ogni ipotesi di gestione delle risorse adriatiche non possono prescindere da un accordo con i Paesi frontalieri con i quali le risorse sono condivise e l’ importanza di guardare all’ Adriatico come un grande bacino comune onde evitare il fenomeno che mentre in Italia si demoliscono i motopescherecci in Croazia ne vengono costruiti di nuovi vanificando ogni sforzo di regolamentazione.

Il Prof. Giovanni Bombace, dell’ IsmarCnr Ancona, ha evidenziato il grave stato di depauperamento della risorse ittica adriatica dove le catture sono passate nel giro di dieci anni da 270 kg di pescato per HP impegnato agli attuali 90 kg ed ha marcato l’ importanza della ricerca scientifica per accompagnare strategie di sviluppo del comparto.

Il Prof. Carlo Froglia, dell’ IsmarCnr Ancona, ha relazionato circa la presenza di nuove specie ittiche non autoctone che hanno colonizzato ampi tratti di fondale a discapito di specie che rischiano l’ estinzione e di come i mutamenti climatici abbinati ad uno eccessivo sforzo di pesca creano fortissimi scompensi nella riproduzione e nella crescita delle specie adriatiche.

Il Dott. Agr. Luca Ferrarese della Euris S.r.l. e fra i fautori del Distretto Pesca Alto Adriatico ha posto l’ accento circa la necessità di unire le Regioni del centro adriatico affinché congiuntamente con le Regioni croate si stabiliscano norme di gestione e utilizzo delle risorse ittiche ed ha illustrato le attività del proprio Distretto che ha predisposto una agenda strategica in gran parte finanziata con i fondi comunitari.

Il Dott. Oriano Meconi, dirigente del Settore Pesca della Regione Marche, ha illustrato il nuovo strumento finanziario per la pesca 2007/2013, FEP, e i fondi che verranno messi a disposizione del governo italiano, 376 milioni di euro, segnalando una disparità di ripartizione con altri Paesi europei quali la Polonia, che ha avuto 651 milioni, e la Spagna con i suoi 1.005 milioni, e che i fondi per l’Italia per circa il 75% sarà destinato alle Regioni meridionali e insulari. .

Il Dott. Luca Tarquini e la Dott.ssa Daniela Zanzi dell’ Asteria nel presentare le attività del Centro di Ricerca, hanno messo in evidenza le potenzialità professionali del nostro territorio circa la predisposizione di progetti e della loro esecuzione.

Il Dott. Camillo Di Monte, presidente dell’ Eurispes Marche, ha esposto i dati di una ricerca sugli occupati del settore ponendo l’ accento di come, nel breve periodo di un quinquennio, esso si troverà in un gap generazionale in quanto il turn-over fra pescatori che lasciano l’ attività per raggiunti limite di età e giovani che li sostituiscano è praticamente inesistente.

Il Sig. Nazzareno Ricci, presidente della Cooperativa Liberi Naviganti Piceni, ed il Sig. Franco Bruni, presidente della Cooperativa Abruzzo Pesca, hanno sottolineato l’ importanza di creare ammortizzatori sociali per i pescatori e di come gli stessi sono consapevoli della grave situazione e chiedono maggiore attenzione e risorse finanziarie da destinare a programmi seri, condivisi e risolutori per assicurare lo sfruttamento delle risorse marine viventi ai fini della sostenibilità economico, ambientale e sociale.

Nel tirare le conclusioni tutti gli intervenuti sono concordi nel proporre agli enti preposti una linea di condotta che verta su tre direttrici strategiche:
1. la prima affinché si finanzi la ricerca sulle risorse disponibili, sostenibili e condivise con una scientifica valutazione delle stesse e la determinazione degli stocks per ogni singola specie e definendo aree protette di ripopolamento e accrescimento da destinare a fermo pesca pluriennale.
2. La seconda sullo sforzo di pesca affinché si finanzino ricerche su attrezzi sempre più selettivi e si agisca sulla formazione e aggiornamento professionale dei pescatori per incrementare il loro livello di informazione in tema di gestione responsabile delle risorse e di attività innovative , e si creino gli opportuni dispositivi legislativi affinché anche gli stessi possano accedere alle varie forme di cassa integrazione e alla modifica degli articoli del Codice della Navigazione in netto contrasto con l’ evoluzione dei diritti dei lavoratori.
3. La terza è nella necessità di creare una Governance del settore per la programmazione, l’integrazione, l’armonizzazione, la sostenibilità e la vigilanza delle politiche della pesca a livello transfrontaliero spronando i vertici politico-amministrativi della Regione Marche affinché aprano con sollecitudine un tavolo di concertazione con la Regione Abruzzo e Molise e le Regioni Croate di riferimento affinché si formalizzi la nascita del Distretto Medio Adriatico, sul modello di quello esistente in Alto Adriatico, dove gli enti locali vengano direttamente coinvolti per la sua gestione.

09/10/2006





        
  



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