Anna Maria Mori, Giuseppe Bonura e Roberto Pazzi sono i finalisti della quinta edizione del concorso nazionale biennale di narrativa “Matelica – Libero Bigiaretti”.

La giuria, presieduta dal prof. Alfredo Luzi, ordinario di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Macerata, li ha scelti tra gli ottantadue scrittori ammessi al concorso.

Anna Maria Mori ha presentato il suo ultimo romanzo “Nata in Istria”, edito da Rizzoli: un collage di storie, persone e riflessioni su questa terra, molto spesso dimenticata. Luogo di nascita della scrittrice, nel libro racconta cosa vuol dire essere istriani. Mori ha raccolto 52 voti dalla giuria, seguita da Giuseppe Bonura che, con “Il prato delle voci di marmo” edito da Aragno, ne ha raccolti 46. Quello di Bonura è un romanzo a racconti, in cui un uomo si ritrova al cimitero, raccoglie una quindicina di nomi e contatta i famigliari dei defunti per ricostruire la loro storia. Chiude la terna vincente con 24 voti, Roberto Pazzi con “L’ombra del padre”, edito da Frassinelli del gruppo Mondadori. Il libro parla di una seconda incarnazione di Cristo, ed è ambientato nell’Italia del Sud. Come vuole la storia, il Messia suscita contrasti e passioni, tra chi lo considera un impostore e chi lo segue per fede. La novità è che in cielo c’è qualcuno che desidera il fallimento della sua missione.

Nei prossimi due mesi, i tre romanzi verranno letti da una giuria popolare, composta da 100 persone tra studenti, operai, professionisti, insegnanti, in rappresentanza della città di Matelica chiamati a esprimere il proprio voto segreto per decretare il vincitore della quinta edizione, nella metà di novembre, che si aggiudicherà 4600 euro (ai due finalisti andranno mille euro). Accanto al premio ufficiale sarà assegnato anche un premio speciale “Università di Camerino” di mille euro, attribuito a uno dei tre finalisti, da una giuria composta da dieci studenti iscritti alle facoltà camerti.