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Rapina alla gioielleria di Cupra. Tre arresti

San Benedetto del Tronto | Dopo circa un mese e mezzo di indagini dal giorno della rapina (13 ottobre) si è giunti all'individuazione di tre componenti la banda: due uomini ed una donna. Sinergia tra i nuclei dell'Arma di Osimo, Cupra e San Benedetto.

di Carmine Rozzi

da sx: il Comandante di Cupra Marittima Maresciallo Giuseppe Paparusso, il Comandante di San Ben.Tronto Capitano Giancarlo Vaccarini, di Osimo Tenente Andrea Spinelli.

Ora gli autori della rapina perpetrata in pieno giorno, verso le 17,30, del 13 ottobre scorso ai danni della gioielleria “Palmiro” di Cupramarittima hanno un nome ed un volto. Trattasi di due uomini ed una donna. Con un blitz congiunto condotto alla stessa ora , alle prime luci dell'alba, di giovedì 17 novembre dai dipartimenti dei Carabinieri di Osimo , Giulianova e San Benedetto si è provveduto al fermo ed all'arresto di G.A 34/enne di Montemarciano (Senigallia), considerato il capo e la mente della banda, individuo ben conosciuto alle autorità giudiziarie e ritenuto il più violento e pericoloso dei tre. Fu lui ad entrare per primo nel negozio. Ad aiutarlo M.G. 35/enne di Osimo.

I due, fermati nei loro rispettivi paesi di origine, si trovano attualmente associati alle carceri Ponteacuto di Ancona. Mentre la donna, terzo componente la banda, D.P.T 32/enne, si trova in custodia presso il carcere Castrogno di Teramo. Secondo la successiva ricostruzione dei fatti quella che fungeva da “palo” e la stessa che, secondo gli inquirenti, raccolse la refurtiva tutt'ora non recuperata . Per tutti l'accusa è di “rapina a mano armata”.

Come si ricorderà i primi due, armi in pugno ed a volto scoperto, dopo essere entrati nella gioielleria legarono e malmenando ridussero all'impotenza il proprietario Sig. Ciarrocchi. Dopo essersi fatti consegnare le chiavi, ripulirono la cassaforte di tutti i monili in oro e oggetti preziosi per un valore di circa 80 mila euro. Quindi si dettero alla fuga indisturbati. Da allora sembravano aver fatto perdere le loro tracce. Ma gli inquirenti da quel giorno non hanno smesso un solo minuto le indagini.

Le quali, sotto la direzione del Dott. Piero Baschieri, Procuratore Capo di Fermo, sono state portate avanti in sinergia tra il nucleo dei Carabinieri di San Benedetto agli ordini del Capitano Giancarlo Vaccarini, di Osimo guidati da Tenente Andrea Spinelli e di Cupra agli ordini del Maresciallo Giuseppe Paparusso. Un intenso periodo di lavoro teso a ricostruire sia la dinamica dei fatti che l'identikit dei tre grazie soprattutto alla testimonianza diretta del proprietario del negozio ed alla collaborazione della Scientifica di Ascoli Piceno.

Quest'ultima si è rivelata preziosa per esaminare l'ogiva trovata poi conficcata nel pavimento di legno del negozio. Questo è un episodio curioso dell'atto criminoso perchè si è giunti alla conclusione che il colpo sparato non sarebbe stato esploso nè per offendere nè come atto intimidatorio ma partito accidentalmente andando a ferire piuttosto seriamente lo stesso esecutore , M.G di Osimo, ad una gamba.

Tuttavia ciò non deve trarre in inganno sulla professionalità, la determinatezza e l'audacia dei tre malviventi. L'esecuzione di una rapina, in special modo quelle perpetrate a danno  delle gioiellerie, richiede padronanza del luogo, di un piano ben articolato, di freddezza e conoscenza di tutta una serie di agganci che ruotano intorno a questi tipi di atti criminosi come, ad esempio, il mondo della ricettazione e così via.

Il provvedimento delle ordinanze di custodia cautelare per i tre soggetti è stato emesso dal Gip Ugo Vitali Rosati. Attualmente le indagini sono ancora in pieno corso per cui si prospetta a breve un aggiornamento degli sviluppi. Tuttavia il materiale investigativo fin qui raccolto è stato tanto e tale da permettere in primo luogo l'arresto dei tre malviventi.

18/11/2005





        
  



1+2=
G.A. 34/enne di Montemarciano. Il capo e la mente della banda.
M.G 35/enne di Osimo, l'altro partecipante materiale alla rapina
D.P.T 32/enne di Giulianova, il "palo" e quella che avrebbe preso in consegna i proventi dell'assalto alla gioielleria.

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