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Servizio idrico integrato

| MACERATA – Nota dell’Assessore Provinciale Luigi Carlocchia


I consigli comunali dei 42 Comuni maceratesi che fanno capo all’ATO 3 (Ambito territoriale ottimale - Marche centro Macerata) dovranno pronunciarsi prossimamente sulla adesione al “Sevizio Idrico Integrato” in ottemperanza ai dettami della cosiddetta “legge Galli” del 1994. Su questo adempimento che i Comuni sono chiamati a compiere e sul problema più generale della gestione integrata del ciclo delle acque, interviene con una nota l’assessore provinciale Luigi Carlocchia, che – oltre all’agricoltura – in seno alla Giunta provinciale di Macerata segue tutti gli aspetti connessi al servizio idrico.

“Fino ad oggi – scrive l’assessore Luigi Carlocchia - il servizio idrico è stato gestito dai singoli comuni attraverso aziende municipalizzate o in economia come nel caso di molti piccoli comuni montani. Questo tipo di gestione ritengo però abbia dei limiti strutturali nel momento in cui si deve perseguire il superamento delle frammentazioni gestionali, assumendo la consapevolezza che l’acqua è un bene comune, da conservare, accessibile a tutti e da utilizzare in modo razionale.
Pertanto – continua l’assessore provinciale – occorre assumere una visione a 360 gradi che determini una gestione pubblica ed integrata del servizio: che va dalle sorgenti di captazione, alla distribuzione, al settore delle fognature, alla depurazione. E’ per questo che viene definito Servizio Idrico Integrato.

Il problema dei comuni non è dunque se entrare o meno nell’ATO, perché nell’ATO ci sono già con il potere decisionale dei sindaci (assemblea). Semmai il problema sorgerebbe se le amministrazioni locali - che hanno già deliberato nelle assemblee ATO dell’aprile e giugno di quest’anno l’avvio della gestione del servizio idrico integrato affidandola per la durata di 20 anni alle società S.I. Marche s.r.l. e Centro Marche Acqua s.r.l. che operano in due dei tre sub-ambiti - dovessero optare per una gestione in proprio del servizio di un bene che riguarda tutti i cittadini, dalla montagna al mare con identico accesso ed identico valore qualitativo.

In futuro sulla terra l’acqua potabile rappresenterà un potere simile a quello oggi rappresentato dal petrolio; se perdiamo oggi il treno della “Gestione Pubblica ed Integrata” di questo servizio ci ritroveremo nell’anarchia gestionale più assoluta, preda dei “poteri forti” e non certo nell’interesse comune.

L’invito che ho il dovere di avanzare ai Comuni – conclude l’assessore Luigi Carlocchia - è che affrontino la questione con la stessa consapevolezza e la stessa responsabilità che hanno dimostrato all’interno dell’ATO, durante il difficile cammino che ha visto peraltro la Provincia impegnata in prima fila per arrivare a definire una gestione integrata del servizio che diventi illimitatamente garanzia di economicità, di qualità e di sicurezza per tutti i cittadini.

12/11/2005





        
  



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