Con riferimento al posticipo dell’esercizio della caccia al cinghiale a seguito delle ordinanze di alcuni Comuni  si era creata un certa tensione nel territorio  tra le istituzioni e le associazioni di categoria che aveva destato anche l’attenzione della Prefettura per la comprensibile  preoccupazione di contemperare la massime esigenze  di  svolgimento in sicurezza dell’attività venatoria.
 
 Si sottolinea che tutte le procedure che avevano portato a scegliere  la data di apertura del  16 ottobre erano state    correte. In materia  competente a decidere è infatti la Regione, ma in una logica di concertazione  tra gli enti e con i pareri dei Ambiti Territoriali Caccia che si erano espressi all’unanimità per quella data .  La stessa posizione era stata ribadita dalla commissione tecnica provinciale dove sono rappresentate tutte le componenti ed associazioni agricole, ambientaliste e venatorie . In seguito alle ordinanze di posticipo di alcuni sindaci,  la Provincia si è fatta carico di esercitare un’azione  di mediazione.

“Abbiamo rassicurato i sindaci che nei  prossimi anni un  percorso di ascolto già di per se abbastanza ampio, verrà ulteriormente rafforzato sentendo direttamente gli amministratori delle zone montane per dare più forza ai momenti di approfondimento ed arrivare pertanto ad una concertazione di sintesi “ ha dichiarato l’assessore provinciale  all’Ambiente Massimo Marcaccio.  Per quest’anno l’accordo è stato raggiunto nel riunione convocata dall’Amministrazione Provinciale  a Palazzo San Filippo  e da domani (domenica 23 ottobre) è stata data assicurazione che tutte le ordinanze  verranno revocate .

“A tale proposito- ha affermato l’assessore Marcaccio-  intento ringraziare  i sindaci, i componenti degli Ambiti Territoriali di Caccia dove sono presenti tutte le associazioni ambientaliste, agricole e venatorie e la Prefettura per l’attenzione,  la vicinanza ed il concreto  spirito di collaborazione concertata “.