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Tassotti esce dall’UDC per assumere la Segreteria Provinciale della Democrazia Cristiana

San Benedetto del Tronto | Testo registrato e trascritto dell'intervento del Segretario uscente UDC Raffaele Tassotti.

di Raffaele Tassotti

Tassotti quando ancora militava nell'UDC. A Fiuggi il taglio della torta con Buttiglione, Baccini, Ciccanti

" Un grande misconosciuto del nostro Rinascimento Gerolamo Cardano, nel suo trattato "Della Prudenza Politica", esorta l'oratore non solo ad essere breve, ma a trattare argomenti che non facciano assopire l’ assemblea. La mia pertanto non sarà, come contemplato all'o.d.g., una relazione, ma un modesto intervento che cercherò di circoscrivere nei limiti di una ragionevole sopportazione.
Siamo al primo congresso UDC dopo quello costitutivo, in cui 3 identità politiche ( CDU, CCD, DE) si sono unite cercando una fusione che non e mai avvenuta, ed è certo una buona occasione per una verifica del percorso effettuato.
 
Non sto a citarvi i numeri che tutti conosciamo, basti dire che 1'ultimo scontro, quello regionale, ha registrato un 8,3% di consensi nella nostra provincia, superiore a quello della Margherita e di Rifondazione, partiti ampiamente presenti nel governo provinciale.
 
Non è un risultato che rivendico per me stesso, badate bene, ma per tutti noi, in quanto ognuno, pur in ruoli e circostanze diverse, ha dato il meglio di se per la causa comune.
 
Questa la nostra realtà provinciale. Ciò che avviene a livello nazionale lo vedete tutti!
C'è sconcerto e disorientamento per le aggressioni costanti dell'UDC agli alleati e per le divergenze tra i massimi rappresentanti del partito.
 
Le iniziative di Casini assolutamente incomprensibili ai più; ci sarà certamente un progetto, un disegno per tutto ciò, ma un disegno non chiaramente intelligibile e un disegno che non va nella direzione dell'interesse collettivo e del bene comune.
 
Una dirigenza nazionale che nei tre anni in cui sono stato Segretario Provinciale non ha mai, e dico mai, fatto una telefonata o scritto una lettera di interessamento o di incoraggiamento se non le interferenze indebite in occasione della vicenda CONSID dove il Partito Provinciale ha avuto ragione, come la successiva cronaca ha poi dimostrato.
 
Una dirigenza nazionale che continua a perdere pezzi, tant'è che è nata la nuova Democrazia Cristiana da amici che non hanno più condiviso metodi e politica, dopo la perdita iniziale di D'Antoni,
 
Allora un Segretario uscente come me che ha lavorato per il partito con tutte le proprie risorse e poi qualcuno ritiene che non sia più funzionale a certi obiettivi, non può che operare qualche modesta riflessione. Mi sono sentito sempre il "servo inutile" di evangelica memoria, ma non sono mai stato il servo sciocco di nessuno.
 
Mi trovo pertanto, nella mia esperienza umana e politica ad una pietra miliare da cui si dipartono tre percorsi; il primo e quello di un silenzioso ripiegamento verso la propria realtà individuale, un tranquillo isolamento dove curare interessi culturali, famigliari, relazionali e quant'altro, ma ciò non è purtroppo consentito ad un cattolico poiché vi è l’ obbligo, il dovere morale, per i cattolici di impegnarsi nella società e nella politica e ciò non lo dice Raffaele Tassotti ma un signore rispetto al quale io sono poca cosa e che si chiama Benedetto XVI.
 
L'altro percorso è quello appena abbozzato. Tutto da tracciare, della nuova Democrazia Cristiana, senza i comportamenti degenerati che 1'hanno annientata nella 1° Repubblica ma con i principi e i valori intatti e immutabili i cui contenuti, nel pensare, nel parlare e nell'agire trovano felice sintesi nel proporsi agli altri e per gli altri. Un percorso da creare con entusiasmo, impegno, coerenza e che può dare grandi soddisfazioni.
 
La terza alternativa sta nel continuare il percorso dell'UDC dove però gli stessi valori di riferimento, per le ragioni che ho detto prima, sembrano essere specchio ed alibi dietro cui si celano disegni riservati a pochi che credono erroneamente che il potere politico sia un prodotto della loro supponenza, mentre in realtà e solo un prestito da tradurre in termini di servizio nei riguardi di chi tale prestito ha concesso. È  un percorso che ha dato e probabilmente continuerà a dare delusioni.
 
Allora, per quanto mi riguarda la scelta si impone da sola, mi tolgo il distintivo dell'UDC che ho sempre tenuto sul petto e che ho sempre onorato e, oggi 1° ottobre, giorno del mio genetliaco, lascio Casini e Follini che, ironia della scale, hanno la loro residenza politica in via dei Due Macelli e torno a Piazza del Gesù dove è la Democrazia Cristiana, alle vivificanti origini della nostra storia politica.
 
Da questo precise istante non parlo più come Segretario uscente UDC, messo in disparte senza alcuna ragione plausibile, ma come ospite di questo congresso, nella mia qualità di Segretario Provinciale della Democrazia Cristiana per le Autonomie, incarico conferitomi due giorni fa dall’ufficio Politico Nazionale del partito con 1'avallo della Segreteria Regionale.
 
Mi dedicherò con entusiasmo a tale compito in attesa di celebrare il primo congresso; sono già confortato dall'adesione di parecchi amici
 
La DC sarà  presente nel Consiglio Provinciale., credo che sarà presente nel Consiglio Comunale di Ascoli e in altri enti.
 
Lavoreremo per la formulazione di una lista autorevole per le prossime amministrative a S. Benedetto e daremo il nostro sostegno solo a quei candidati che daranno garanzia di coerente testimonianza dei nostri valori. Saremo alleati leali, sempre, perchè per noi ha senso la genuina militanza politica che non è vana idealità ma prassi concreta e non, se mi consentite un neologismo, la sterile "politicanza", vessillo di non pochi politicanti.
 
Mi accingo a prendere commiato da voi, con la speranza di incontrarvi di nuovo e presto, esprimendovi la mia sentita gratitudine, la stima profonda e l'affetto sincero.

01/10/2005





        
  



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