Non ci sta il Presidente del Quartiere Porto D'Ascoli Centro Giorgio Panichi ad assistere passivamente, senza farvi parte, che si instauri la Commissione di Studio sui pericolo di esondazione. Si ricorda che tale organismo è stato pensato in tutta fretta per dar modo di poter presentare le obbiezioni alle delimitazioni delle cosìdette "aree a rischio" presentate dall'Autorità di Bacino per il Fiume Tronto e la cui scadenza è stata fissata per il 18 ottobre.

Di tale Commissione dovrebbe far parte un "pool" di tecnici e professionisti del settore. Quello che al Panichi non va giù è il fatto di aver escluso a priori i Presidenti dei Quartieri interessati. Difatti, e a ragione, egli ritiene che, essendo i cittadini le prime vittime di un tale fenomeno, sarebbe opportuno, se non sacrosanto, che anche loro partecipassero a tali lavori facendosi rappresentare dagli organi demandati; ovvero i Presidenti e/o Comitati di Quartiere.

Quindi riporta come strumentalizzazione politica il fatto che, nel testo del documento riepilogativo del tavolo tecnico tenutosi poche sere fa, si faccia riferimento all’attuale stesura del PRG. Strumentalizzazione perché, a parere del Presidente di Porto D’Ascoli Centro, il vero pericolo non è la stesura di un PRG, di qualunque stesura politica esso sia e tutto ancora da discutere ed approvare, ma che i cittadini di Porto D’Ascoli abbiano a rivivere e a sperimentare sulla propria pelle un’altra catastrofe che, nell’esondazione del ’92, provocò danni pesantissimi alla popolazione.

Come si ricorda in quella tragedia, furono innumerevoli le persone che persero averi, attrezzature e che dovettero poi investire ingenti somme per ripristinare primi piani, garage e negozi. Alcuni ricorrendo a prestiti in banca ed altri dando fondo ai loro risparmi. Mentre, a distanza di tredici anni, qualcuno sta ancora aspettando di essere risarcito in toto. E non sono poche le attività commerciali che, non riuscendo più a rialzarsi da quella sventura, dovettero chiudere.

Ma ecco il testo integrale della nota inviataci da Giorgio Panichi;
"In riferimento alla commissione che si è costituita, si evince ancora una  volta che dei cittadini nessuno ne parla, mentre per i problemi riguardanti gli interessi economici dei costruttori e dei tecnici tutti si sono  mobilitati. In effetti si sperava che in questa commissione vi facessero parte anche i presidenti di alcuni comitati di quartiere.

Il riferimento poi, all'affermazione : "Ha fatto più danni a Porto d'Ascoli questo piano che l'alluvione del 1992", bisogna ricordare a questi signori  che molte ditte hanno chiuso e molti altri abitanti hanno perso ogni sorta di mobilio, auto, nonch'è il ridover ristrutturare le case, pertanto questi signori dovrebbero solo vergognarsi di pronunciare simili affermazioni. E' ora di finirla con queste ipocrisie < I politici, i tecnici, devono essere al servizio dei cittadini e della città > ."