A chi affidare la gestione della nuova darsena turistica presso il porto di San Benedetto? Ulivo e Rifondazione Comunista prendono posizione a favore dello “storico patto” recentemente siglato tra le due maggiori associazioni locali del settore: il Circolo Nautico Sambenedettese e la Lega Navale. E dicono no, invece, all’affidamento della darsena alla Multiservizi, società partecipata dal Comune con oltre il 99% delle quote, per evitare di far ricadere i costi sulla collettività.

 

Il coordinatore comunale dell’Ulivo Giovanni Gaspari ripercorre brevemente le ultime tappe della vicenda, ricordando che il 22 ottobre scorso il sindaco Martinelli si era espresso a favore della proposta delle associazioni, ma a condizione che avessero presentato un’offerta unitaria. Un orientamento analogo era stato fornito anche dalla IIª commissione consiliare (lavori pubblici e ambiente).

 

L’accordo tra Circolo Nautico e Lega Navale è stato raggiunto nei mesi successivi all’incontro con Martinelli. La comunicazione scritta al sindaco è datata 17 gennaio: “dopo che per anni – dice Gaspari – le due associazioni si erano “fronteggiate”. Insieme contano più di 950 iscritti e un patrimonio di passione e competenze che garantirebbe una gestione ad un costo limitatissimo. Oltre ad accollarsi le spese iniziali stimate in oltre un milione di euro. E non si può certo dire che le due associazioni abbiano un’etichetta di centrosinistra. Stiamo solo ragionando in termini di buonsenso”.

 

Il sindaco non ha risposto a questa prima lettera. Le due associazioni gli hanno quindi scritto di nuovo, a distanza di un mese esatto: il 17 febbraio. Anche in questo caso, ad oggi, senza risposta.

 

La concessione demaniale viene rilasciata dalla Capitaneria di Porto per legge. “Il Comune di San Benedetto ha speso svariate centinaia di milioni di euro per la costruzione della darsena – precisa Gaspari – per cui è chiaro che avrà voce in capitolo presso la stessa Capitaneria. Siamo contrari alla gestione da parte della Multiservizi, che si occupa di parcheggi, segnaletica, manutenzione caldaie e pubblica illuminazione, sia per mancanza di competenze, che dovrebbero essere reperite all’esterno e pagate, sia perché sarebbe solo uno strumento per piazzare i soliti amici e amici degli amici. Una buona amministrazione dovrebbe invece ricercare la collaborazione delle associazioni, come è stato fatto in passato per la gestione di alcuni servizi sociali e impianti sportivi.”