Forse qualcuno sta andando in “pallone”; francamente noto poca lucidità politica da parte di chi ha in mano le redini del partito sul territorio. Prima una inconsulta deplorazione sulla presenza femminile in lista; poi un impotente distacco da una fase di scelte difficili ma necessarie.

Eppure è forte la richiesta della parte più politicamente attenta di AN e della società civile su un progetto credibile da mettere in campo per sbarrare la strada a Gian Mario Spacca e puntare in alto su un obiettivo vincente. La forbice però tra potenzialità e risultato sta diventando larga in maniera preoccupante.

Ci sono questioni romane e questioni marchigiane; molte delle quali non distinte ma fortemente intrecciate. Oggi con le elezioni ormai in dirittura di arrivo, Destra Sociale desidera guardare in avanti; non con un ottimismo di maniera ma con la volontà operativa di chi comprende le difficoltà e si attrezza per superarle. Un cammino che attraversa orizzontalmente la società marchigiana e mette assieme un buon contenitore e ricchi contenuti.

La componente di Destra Sociale è significativamente su questo versante la più attiva e illuminata e è tesa a recuperare orizzontalmente valori, appartenenza e progetto per rilanciare la spinta propulsiva di AN nel territorio.

Siamo in ritardo; molti sono i campanelli d’allarme che squillano; le elezioni regionali sono fissate per il 3 e 4 aprile ed ancora siamo impantanati in un lungo tormentone.

Certamente una parte considerevole della dirigenza territoriale e regionale di AN ha inteso gestire il partito più nella logica “ad escludendum” che in una intelligente apertura agli apporti positivi delle varie componenti; una miopia politica i cui contenuti sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.

Va da sé che il cambio di questa logia sia ormai ineludibile.