Il 15 febbraio il consiglio regionale ha approvato la modifica della legge regionale sul commercio approvata nell’ottobre del ’99, già modificata nel luglio del 2002.

 

A fronte di queste modifiche la Confesercenti e Confcommercio unitariamente, organizzano la conferenza stampa con la quale disapprovano le variazioni fatte, in particolare l’articolo 15 che disciplina gli orari di apertura delle attività commerciali.

 

Nell’articolo 15 c’è scritto che le amministrazioni comunali disciplinano le deroghe alla chiusura domenicale e festiva, non si possono superare il numero massimo di ventiquattro giornate annue, elevabili a ventotto previo parere delle organizzazioni delle imprese e del commercio, inoltre i comuni confinanti con altre regioni possono avere gli esercizi commerciali aperti per altri sette giorni annui.

 

Questa modifica vede il disappunto delle organizzazioni del commercio. Il presidente regionale della Confesercenti Paolo Perazzoli dice “noi tuteliamo la piccola distribuzione e questa variazione alla legge sul commercio è frutto della reazione della grande distribuzione nel momento di difficoltà economica che vive il paese”.

 

Dalla conferenza stampa si evince che il centro commerciale di Colonnella è sempre aperto facendo così concorrenza “sleale” alle attività commerciali presenti ad Ascoli Piceno, lungo la valle del fiume Tronto e a San Benedetto del Tronto.

 

I centri commerciali hanno alterato con gli orari di apertura i flussi economici presenti in provincia a discapito delle piccole attività commerciali diffuse sul territorio.

 

Per Paolo Perazzoli occorre un’iniziativa con il vicino Abruzzo per diminuire i giorni di apertura e non il contrario, in quanto la domenica è un giorno di riposo e dovrebbero essere aperti solo i servizi essenziali.

 

Il responsabile del Confcommercio della città di Ascoli Piceno Lucio Sestili spiega che è necessario inserire attività commerciali all’interno di un piano urbanistico. Giacomo Sciarra della Confesercenti dice che non si è voluto tener conto di quello che volevano i commercianti.

 

 “Assistiamo allo sfruttamento economico del consumatore mettendo i gestori in galleria, quindi nella condizione di non sopravvivere economicamente ai canoni affittuali” dice il presidente provinciale della Confcommercio il Cav. Benito Calvaresi.

    

Il direttore della Confcommercio Giorgio Fiori dice che in merito alla legge regionale sul commercio ci possono essere i presupposti per un ricorso al Tar, in quanto uniforma i comuni di regioni diverse e diversifica comuni della stessa provincia.

 

Comunque la legge ha anche aspetti positivi come l’articolo 8 “Razionalizzazione ed ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti per uso di autotrazione” e la legge 7 che prevede l’intervento sostitutivo da parte del Presidente della Giunta regionale in caso non vengano rispettate le procedure da parte dell’amministrazione comunale.