Vorrei esternare alcune considerazioni riguardo lo stato di crisi in cui versa il sistema produttivo del nostro territorio che attanagliato in una fase di congiuntura economica negativa è ad una deriva progressiva con effetti ben più drammatici se non ci sarà una risposta corale da parte di tutti gli attori protagonisti, politica e istituzioni in primis.

È tangibile l'esigenza di una politica di rilancio per la nostra città e tutto il piceno, occorre rafforzare la competitività del territorio, sostenendo politiche di sviluppo finalizzate alla valorizzazione dei sistemi produttivi locali.

Vorrei chiosare sul momento storico che stiamo vivendo che è per usare un eufemismo drammatico; la crisi ha travolto tutti nessuno escluso, la triste realtà è parte integrante del vissuto quotidiano, i bilanci delle famiglie sono costantemente in rosso, la precarietà del lavoro rende meno sicuri e irrigidisce l'economia anche attraverso una contrazione dei consumi, l'indotto industriale della nostra provincia è in ginocchio con un numero cospicuo di imprese costrette a chiudere i battenti e tantissimi lavoratori dipanati tra mobilità e cassa integrazione, i settori del commercio turismo dei servizi sono agonizzanti e abbisognano urgentemente di politiche di rilancio che passano principalmente attraverso la riqualificazione del sistema ricettivo e attraverso politiche di sostegno per i vari comparti di riferimento.

 

Il quadro poco felice disegnato è la triste realtà dei nostri giorni, la triste realtà di numerosissime giovani coppie che hanno grandissime difficoltà ad accendere un mutuo per l'acquisto della prima casa, la triste realtà di tantissimi giovani laureati in cerca di un lavoro dignitoso che valorizzi le proprie competenze, è la triste realtà che investe l'80% della popolazione che vive da mesi con l'incubo della quarta settimana per la difficoltà ad arrivare a fine mese.

 

Per tornare sulle problematiche della nostra città è tangibile il disagio che vive la stragrande maggioranza della collettività disorientata da questa maggioranza di governo che ha di fatto acutizzato lo stato di malessere già esistente attraverso la produzione di una politica instabile caratterizzatasi da una costante mancanza di visione strategica unitaria su temi di grande importanza per lo sviluppo della città.

 

Aristotele diceva che lo Stato non deve solo amministrare e far vivere i propri cittadini, ma amministrarli bene e farli vivere bene. Di certo di questa triste e stucchevole legislatura che vede assottigliarsi il termine della scadenza, l'amaro in bocca per il mancato confronto democratico costruttivo che non è mai esistito fra le forze politiche tutte, nel dibattito politico profuso poco virtuoso che non fa di certo onore a nessun esponente istituzionale, nella consolidata convinzione che dopo il tramonto ci sarà sempre una nuova alba.