I problemi e le gravissime difficoltà amministrative  generate dal tradimento dei patti elettorali da parte del Sindaco sono da mesi sotto gli occhi di tutti i cittadini sangiorgesi.

Per un lungo periodo ci siamo resi disponibili, con pazienza ed umiltà al dialogo e al confronto, tesi solo ed unicamente al bene del paese.

Il sindaco, interprete di una politica auto-referenziale, ha tentato di sfuggire la risoluzione dei problemi che per primi e con forza abbiamo sollevato. Ha cercato con tutti i mezzi, ora blandendo, ora allettando, di poter proseguire il suo progetto di governo costruito sin dall’ inizio in una interpretazione chiusa e personalistica del potere.

Siamo stati esclusi subito da questa giunta perché costituivamo, come PdCI, un pungolo critico e una coscienza politica forte, certo fastidiosa per chi pensava e pensa che questioni come Edilizia Residenziale Pubblica, Ufficio Casa, ecc.. non meritino scelte condivise dalla più larga maggioranza dei soggetti politici.

La verifica, che il partito del sindaco ha cercato di prolungare all’ infinito per svilirla e svuotarla dei suoi contenuti più seri, è giunta al termine..

La maschera è stata gettata e  tutti possono finalmente vedere ciò che appare: l’immagine sbiadita di chi sovverte la realtà dei fatti per sperare di apparire a tutti come colui che “continuerà ad impegnarsi ancora più deciso e convinto di prima”….

Ma a fare cosa signor sindaco?

E’ questo secondo lei il modello di conduzione armonica della res publica?

Purtroppo per lei e la sua giunta, la politica trova compimento elettivo nei fatti e non dentro ai proclami e i cittadini, gli stessi che ci hanno conferito il loro mandato rappresentativo, hanno buoni occhi per vedere e valutare.

Per ciò che ci riguarda, come del resto abbiamo sempre dichiarato, non cercavamo e non cerchiamo scranni e poltrone, tanto meno brandelli di incarichi conferiti all’ ultim’ora da chi intende la politica come mera gestione burocratica.

Siamo stati e restiamo tuttavia aperti alla discussione, perchè l’ unità delle sinistre diventi bene concreto, laddove ciò sia naturalmente perseguibile e strumento prezioso per lo sviluppo sostenibile del paese ma non accettiamo logiche di subalternità.

Per il PdCI parla una storia costruita tradizionalmente sull’ impegno a tutela delle fasce deboli della società e sulla grande apertura alla discussione democratica.

Dunque, il tempo delle chiacchiere è terminato ed ulteriore tempo non può essere perduto.

Prendiamo atto che la verifica è fallita e che tutti gli obiettivi fissati non sono stati raggiunti.

Il Pdci continuerà ad impegnarsi come sempre nella tutela della collettività, nella difesa ancora più ferma e lucida dei punti qualificanti del suo programma, ad essere motore di informazione e dibattito verso i più ampi settori della cittadinanza.

*Capogruppo Consiliare del PdCI di Porto SG