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La Dichiara accusa: "La Regione sta affossando la sanità Fermana".

Montegiorgio | Il presidente del comitato spontaneo nato a Montegiorgio in difesa dell'ospedale, Loriana Dichiara, avverte delle ripercussioni che questa decisione produrrà sul territorio.

E’ fissato per domani, 19 gennaio 2005, il Consiglio Regionale per discutere la proposta di atto amministrativo n.147/04 d’iniziativa  della Giunta Regionale. Una decisione che secondo Loriana Dichiara presidente del comitato spontaneo in difesa dell'ospedale e consigliere di minoranza al comunale di Montegiorgio produrrà gravi conseguenze per la sanità del Fermano. 
 
"L'atto amministrativo - ha commentato Loriana Dichiara -  la cui approvazione oltre a decretare definitivamente la morte dell’ospedale di Montegiorgio e del Punto di primo intervento, avvierà anche l’affossamento totale della sanità nel Fermano e del Murri. Va infatti precisato che i parametri nazionali prevedono che i posti letto per le acuzie siano 4 ogni mille abitanti, mentre i posti letto per lungodenza e riabilitazione dovrebbero essere 1 ogni mille abitanti.
Conseguentemente nella zona territoriale 11, composta da circa 155 mila abitanti (esclusi, ovviamente quei Comuni che fanno riferimento ad Amandola),  dovrebbero esistere, per far fronte alle esigenze di tutta la popolazione, almeno 616 posti letto per acuti e 155 per lungodenza e riabilitazione. Tenuto conto che la determinazione dei posti letto è fatta a livello Regionale,la giunta Regionale Marche, nel Piano sanitari Regionale 2003 -2006, prevedeva per la nostra zona territoriale 521 posti letto per acuti, ossia ben 95 posti letto in meno rispetto ai parametri nazionali, adducendo che  le acuzie più gravi avrebbero dovuto trovare comunque posto nell’Ospedale Regionale".
 
Secondo la Dichiara la proposta numero147 riduce ulteriormente i posti letto della zona a 430 , ossia ben 186 in meno rispetto ai parametri nazionali e ben 91 in meno rispetto alle già ridotte previsioni del Piano sanitario regionale 2003 -2006.
 
"Di questi 430 - ha continuato il presidente Dichiara - oltre 50 sono previsti in strutture private (villa Verde) e parte presso l’Inrca, cosicché i posti letto per acuti presso le strutture pubbliche a disposizione della popolazione del Fermano si riducono a poco più di 300 (circa 330), ossia un numero assolutamente insufficiente a rispondere alle esigenze della popolazione,  tant’è che già ora che la zona territoriale 11 conta su circa 470 posti letto compresi quelli operanti a Montegiorgio e Porto San Giorgio, oltre il 50% degli utenti è costretto a rivolgersi fuori zona  e spesso a strutture private, figuriamoci cosa succederà con la chiusura di queste due strutture periferiche. A giustificazione del suo comportamento e al solo fine di non creare allarme, la giunta Regionale si inventa che comunque la zona 11 verrà dotata dei 521 posti letto previsti nel Psr non appena l’ospedale di rete di Fermo verrà completato. Ma questo significa togliere a Fermo e a tutta la zona ulteriore capacità ricettiva, negare ai cittadini il diritto all'assistenza sanitaria ospedaliera nella zona di loro residenza. Ciò innescherà un meccanismo irreversibile di migrazione verso altre strutture, che avrà quale inevitabile conseguenza quella d'impoverire e dequalificare ancora di più i servizi sanitari presenti in modo particolare l’ospedale di rete, perché nessuno investirà più di tanto in una struttura che potrà contare su un’utenza sempre più ridotta e limitata. In pratica l’ospedale di Fermo perderà quello che in gergo privato viene definito avviamento aziendale".
 
Sono queste le perplessità su cui insiste il rappresentante del comitato prioprio perchè domani mattina il Consoglio regionale si riunità per votare.
 
"L’ospedale di Fermo subirà  quasi la stessa sorte di quello di Montegiorgio - termina Dichiara - che fino al 1995 era un fiore all’occhiello della sanità fermana, dotato di un ottimo reparto di medicina e di una chirurgia specialistica (urologia) che richiamava pazienti da tutta la Regione. Con la connivenza della giunta di sinistra  che in questi ultimi 11 anni ha governato Montegiorgio, è stato consentito il lento e continuo depauperamento dei servizi esistenti presso il  Diotallevi: è stato dapprima  tolto il reparto di chirurgia e sono state scippate le attrezzature della sala operatoria, il personale è stato ridotto e lasciato a lavorare in condizioni difficilissime, vari servizi e prestazioni sono stati bruscamente interrotti  (vedasi da ultimo la chiusura del punto di Primo intervento nelle ore notturne), il tutto finalizzato a creare sfiducia negli utenti per dirottarli altrove, e ora si passa al colpo mortale nella consapevolezza che ormai le persone si sono rassegnate a rivolgersi altrove e che quindi faranno meno resistenza.  Il Sindaco di Fermo e i Sindaci del Fermano dovrebbero capire che aver assecondato e continuare ad assecondare  la Giunta Regionale in questo suo percorso distruttivo della sanità locale, non farà altro che rafforzare il disegno perseguito da tempo di  accentrare tutta la sanità vera nell’anconetano e nel Nord delle Marche".

18/01/2005





        
  



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