Il pesce, San Benedetto del Tronto, il mare, un connubio vincente che porta sulle tavole degli Italiani uno dei prodotti alimentari più ricercati nutritivi e…costosi.

 

Ma al Mercato all’ingrosso dei Prodotti Ittici, quest’anno nel mentre e dopo le bufere che ha invaso la categorie la situazione commerciale com’è? Lo abbiamo chiesto ad Amedeo Staderini, Vicedirettore del Mercato all’ingrosso dei prodotti ittici.

 

“L’attività del mercato – afferma Staderini – come quantità  e valore è stata mediamente come l’anno passato, abbiamo raggiunto l’obbiettivo del pareggio di bilancio”.

 

“Mentre nel 2003 abbiamo una vendita totale di 1402 tonnellate di prodotto ittico con un incasso di 5.599.374 euro, nel 2004 le tonnellate sono state 1408 con 5.680.654 euro, diciamo quindi mediamente buono”.

 

Quindi c’è la crisi economica, commerciale, in tutti i settori, ma per quanto riguarda il prodotto ittico, non si bada a spese, specialmente durante il periodo di Natale dove abbiamo dal 13 al 18 dicembre un prezzo medio di 4.00 euro al kg sul pescato, fino ai 7.50 euro al kg dei giorni precedenti al Natale, dal 21 al 24, con un aumento del 10-20 % e prezzi triplicati in alcuni casi.

 

Stilata una tabella di “delizia ricercata e costosa”  al primo posto vanno gli scampi grandi, 98 euro al kg, al secondo gli scampi mezzani, 67 euro al kg, al terzo le mazzancolle, 40 euro al kg, al quarto le sogliole, 38 euro al kg, al quinto i calamari, 30 euro al kg.

”Ma non è Natale se la qualità pregiata del pesce non è cara” – ci dice Mauro Marinangeli, che insieme a Lorenzo Marinangeli è commerciante di prodotti ittici- “oltre alle richieste varie in tutta Italia, a San Benedetto si cercano determinate qualità, come gli scampi, i calamari, i rospi, i S.Pietro, questo grazie al posto di mare ed ai ristoranti che sanno apprezzarli”.

 

“Per ciò che riguarda gli scampi- continua Marinangeli – rappresenta la quota più alta in Italia, anche se il tempo è stato buono, la qualità è risultata ottima, il nostro è un mare ricco, con una marineria grande bene attrezzata seconda forse a Manfredonia.”

”Nel portare il prodotto sulle tavole- conclude -  c’è molta selezione  nel pescato, perché da parte dei commercianti vi è una concorrenza leale, seria, in modo da dare al prodotto il suo giusto valore”.

 

Insomma, senza dimenticare i problemi della categoria, e le lamentele giustificate a causa di spese di gestione troppo elevate, il pesce resta imbattuto anche con il caro-euro, prelibatezza a cui non si rinuncia.