Solo il provvidenziale intervento del Comune di San Benedetto del Tronto, ed in particolare dell’assessorato ai servizi sociali, le famiglie disagiate della città non hanno subito gli effetti devastanti del taglio operato dalla Regione Marche ai fondi della L.r. 30/98. Purtroppo tuttavia, dall’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2005 da parte del consiglio avvenuta martedì sera, giungono pessime notizie.

Nella proposta confezionata dalla Giunta D’Ambrosio infatti lo stanziamento a favore della legge regionale in questione era stato addirittura cancellato (!) e solo con un emendamento proposto all’ultimo momento dalla commissione Bilancio di cui faccio parte sono state destinate specifiche risorse alle famiglie disagiate che altrimenti sarebbero rimaste del tutto sprovviste dei sussidi previsti dalla L.R. 30/98.

Si tratta comunque di risorse insufficienti e che confermano il taglio di quasi 250.000 euro (rispetto al 2002) che ha creato tante difficoltà ai comuni. E la Regione non venga a dire, come al suo solito, che la colpa è dei tagli del governo nazionale.

Dati ufficiali alla mano lo Stato ha trasferito alla Regione Marche tra il 2001 (governo dell’Ulivo)e il 2003 (Governo di centro-destra) ben 3.310.753 euro in più per quanto riguarda il fondo nazionale per le politiche sociali.

Nel corso della manovra finanziaria conclusasi martedì, a nulla sono valsi, purtroppo, i miei sforzi tesi a favorire un aumento di circa 300.000 euro dei fondi per le famiglie. Avevo chiesto di finanziare il riequilibrio sociale del bilancio regionale decurtando il fondo per la cosiddetta “comunicazione istituzionale”, cioè a dire: spot, convegni e quanto altro l’Ulivo riterrà utile spendere per la campagna elettorale di aprile.

Purtroppo ala maggioranza, dovendo scegliere tra la famiglia e la propaganda, ha scelto quest’ultima. Ogni commento è superfluo.

*Consigliere regionale AN