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Eurispes presenta il paniere: molte famiglie marchigiane non arrivano a fine mese

San Benedetto del Tronto | Tra le dieci città campione anche la nostra

di Arianna Teseo

Il paniere Eurispes presentato ieri mattina nella sede di Roma ha tenuto in considerazione anche la realtà marchigiana. Infatti tra le diece città italiane prese a campione figura anche San Benedetto del Tronto. L’Eurispes ha collocato, infatti, la famiglia tipo in dieci diversi contesti territoriali: Roma, Torino, Genova, Treviso, Bologna, San Benedetto del Tronto, Capodimonte (in provincia di Viterbo), Caserta, Cosenza e Noci (in provincia di Bari). Le località sono state scelte in maniera tale da coprire il Nord, il Centro ed il Sud, le grandi città, le città di provincia di medie dimensioni, le cittadine ed i paesi, e per fornire un quadro il più completo possibile. “Anche nella nostra realtà regionale – ha commentato i dati il presidente dell’Eurispes Marche Camillo Di Monte - con i soli redditi da lavoro, le famiglie medie non riescono ad arrivare alla fine del mese”.

La famiglia italiana si trova stretta tra due lame: i prezzi e il reddito che la famiglia riesce a conseguire. Il Paniere costruito dall’ Eurispes, infatti, ha come obiettivo quello di mettere a confronto il reddito di una famiglia giovane con le spese che essa deve sostenere per provvedere a tutte le necessità e mantenere un tenore di vita decoroso. Per fare questo è stata identificata una famiglia di riferimento in una coppia relativamente giovane (38 anni lui, 30 lei) con due figli (un maschio di 8 anni ed una femmina di 6).

Si tratta di una famiglia ideale se confrontata con la media statistica dell’universo demografico italiano, ma molto rappresentativa in termini dinamici, nel senso che moltissime famiglie del nostro Paese (forse la maggioranza) si sono trovate o si troveranno in futuro in questa tipologia di composizione numerica e anagrafica. Del resto, le famiglie che presentano la composizione scelta dall’Istituto sono comunque molto numerose: infatti, attualmente i nuclei familiari di quattro persone sono il 22% delle famiglie e rappresentano il 33% della popolazione; mentre le famiglie con il maggior percettore di reddito di età compresa fra i 31 ed i 40 anni sono un quinto di tutte le famiglie italiane.
Identificata così la famiglia di riferimento, l’Eurispes ha poi provveduto a stilare un bilancio delle sue necessità materiali e di spesa, compilato individuando, innanzitutto, nove aggregati di spesa nei quali si sono suddivise le necessità della famiglia: abbigliamento maschile; abbigliamento femminile; abbigliamento infantile; scuola ed altre attività infantili; affitto e consumi domestici correnti; beni durevoli e semidurevoli per la casa; sanità ed igiene; svaghi e vacanze; alimentari, bevande e tabacco.

La spesa mensile è stata quindi confrontata con il reddito di quattro famiglie tipo, rappresentative delle diverse situazioni lavorative. La validità di questo paniere risiede anzitutto nel fatto che è rappresentativo di una famiglia che dispone di soli redditi da lavoro, rappresentando l’andamento dei prezzi per il calcolo delle variazioni salariali automatiche e per la definizione del tasso di inflazione programmata da applicare ai contratti collettivi. La famiglia Eurispes differisce da quella Istat perché, pur occupando valori mediani nella distribuzione delle famiglie giovani e delle famiglie con quattro componenti, essa ha un reddito molto inferiore al reddito medio italiano pro capite, sul quale si basa il paniere Istat, che tiene conto del reddito complessivo disponibile di tutte le famiglie italiane.

La prima grande differenza è che nel paniere Eurispes non compaiono, ad esempio, sigarette estere, servizi domestici, garage, noleggio di automobili, taxi, trasporti aerei, imbarcazioni, alimenti e servizi per animali, manifestazioni sportive, luna park, stabilimenti balneari, discoteche, lotterie e scommesse, libri non scolastici, alberghi, oreficeria, orologi, valigeria, servizi bancari. La seconda differenza è che tra i consumi, elencati dal paniere Eurispes non vi sono prodotti di “lusso”, perché la famiglia considerata può permetterseli molto di rado. La terza grande differenza risiede, infine, nell’ipotesi che la famiglia paghi l’affitto (o, che è lo stesso, un mutuo per la casa).

Ovviamente questo non riflette il dato medio della famiglia italiana, ma è molto vicino alla realtà di un gran numero di coppie giovani, che ancora non dispongono delle piena proprietà della casa. Il paniere Istat è invece costruito, per questa voce, sulla media fra coloro che abitano una casa in proprietà e coloro che vivono in affitto. Inoltre i dati dell’affitto sono riferiti ad un universo di famiglie che comprende anche famiglie molto vecchie, che quindi pagano mediamente affitti più bassi delle giovani coppie, le quali hanno affrontato più di recente il mercato immobiliare.

L’Eurispes ha ordinato e raggruppato le voci secondo quelle che sono le esigenze della famiglia e la logica con la quale si costruisce il bilancio familiare: l’Istat, viceversa, riunisce le voci secondo un criterio merceologico e quindi raggruppandole secondo le fonti di produzione ed i canali di distribuzione.
Secondo l’Eurispes, le voci che hanno maggiore peso sul bilancio familiare sono quelle relative alla casa-affitto e spese correnti (27,17%) e agli alimentari (27,14%), seguite dall’abbigliamento (10,56%) e dai trasporti (8,70%). Le maggiori differenze si riscontrano nel diverso peso dato alle spese per l’abitazione (differenza della quale è responsabile l’ipotesi fatta dall’Eurispes di una famiglia che paga l’affitto o il mutuo), ma anche nelle spese per i prodotti alimentari: in entrambi i casi l’importanza relativa di queste spese è di gran lunga più elevata per l’Eurispes che per l’Istat. In particolare, per quanto riguarda gli alimentari, le diete Eurispes sono state calcolate per un’alimentazione equilibrata, sana ma spartana, rilevando i prezzi in rivendite della grande distribuzione note per avere prezzi contenuti, scegliendo sempre il prodotto meno caro fra quelli esposti e utilizzando tutte le offerte a prezzi scontati che rientrassero nel piano alimentare. 

L’Eurispes ha calcolato i redditi della famiglia tipo nell’ipotesi rara, ma non irreale, che essa debba vivere con i soli redditi da lavoro, non disponendo di proprietà di nessun tipo e non ricevendo nessun aiuto dall’esterno. Ha poi ipotizzato che non abbia sostenuto, nell’anno preso in considerazione, spese eccezionali per incidenti, malattie gravi, debiti precedentemente contratti, assistenza a persone esterne al nucleo familiare ristretto, come potrebbero essere i nonni vecchi e malati.
Rapportando le elaborazioni dell’Eurispes alla realtà marchigiana ed a quella di San Benedetto del Tronto in particolare emerge che per una coppia composta da un marito che svolge la professione di bancario e la moglie commerciante le spese medie mensili a San Benedetto sono parui a 3.131 euro mentre il loro reddito disponibile è di 2.765 euro con una differenza quindi di 366 auro che alla fine del mese mancano e che in termini percentuali sono pari a –12 per cento.

“Quindi dall’analisi compiuta dall’Eurispes emerge che a San Benedetto tali tipi famiglie che non possono essere considerate assolutamente  tra le più povere  - ha commentato il presidente dell’Eurispes delle Marche Camillo Di Monte – non riescono ad arrivare a fine mese”. Le situazini non cambiano se  le coppie prese come esempio hanno redditi inferiori. Infatti nella nostra realtà in un anno un muratore sposato con una cassiera possono avere un risultato in rosso nel loro bilancio familiare  pari a 5.311 euro, mentre il professore e la maestra potrebbero avere una differenza negativa di 4.618 euro ed il dirigente e l’universitaria di 4.610 euro.

10/11/2004





        
  



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