Pierluigi Tassotti è da poco assessore allo sport. Lei era consigliere dell’UDC ed è arrivato in giunta nel momento di maggior passaggio di consiglieri da una parte all’altra. Come è stato l’impatto con la maggioranza?
“Sto vivendo questa prima esperienza ancora con un po’ di disorientamento. Ho accettato con grossa soddisfazione questo incarico specialmente perché è da tanti anni che vivo nello sport dilettantistico locale. Per questo è una soddisfazione non da poco. Chiaramente i problemi da affrontare sono tanti. Ma ho una visione molto personale: vorrei confrontarmi con tutte le forze politiche, di maggioranza e di minoranza, perché credo che lo sport vada un po’ al di fuori della politica e che ci siano obiettivi che possono essere condivisi da tutti. Cercherò in questo anno e mezzo che ho a disposizione di lavorare sull’impiantistica sportiva, sulla messa a norma, perché credo che la salute, la sicurezza dei ragazzi siano sicuramente la cosa fondamentale su cui lavorare, prima di ogni cosa. Poi è chiaro che abbiamo carenza di impianti, qualche impianto non a norma. Non sono cose che si potranno risolvere in un batter d’occhio.”

E come intende procedere?
“Con gli uffici tecnici abbiamo convenuto che da qui a fine anno faremo una mappatura completa degli impianti sportivi, dopodiché, quando avremo il quadro completo della situazione ci daremo delle priorità per il prossimo anno e cominceremo a lavorare su queste priorità. Inaugureremo la palestra dell’Agraria, e la vicina tensostruttura per la ginnastica artistica: sicuramente non è merito mio, ma è comunque un bell’inizio Il mio auspicio è quello di poter collaborare con tutti, questo è fondamentale per me. Vorrei, se posso, lasciare qualcosa di consistente allo sport sambenedettese. Perché vivo questa realtà da molti anni, ne conosco le esigenze e le necessità. Per cui credo di essere vicino a tutte quelle persone che vivono negli ambienti sportivi, che lavorano e sacrificano il loro tempo libero. Quindi mi rimbocco le maniche sperando di trovare collaborazione da parte di tutti.”

Sentendo alcuni ex giocatori sambenedettesi, la loro soddisfazione maggiore andando in altri posti è avere quattro, cinque, sei campi dove potersi allenare, mentre a San Benedetto hanno vissuto una stagione negativa essendo costretti a cercare ogni volta un posto dove potersi allenare. Questo forse è uno dei maggiori problemi di cui lei si dovrà occupare?
“Con la Sambenedettese abbiamo fatto un discorso molto particolare. L’amministrazione si è impegnata in maniera molto forte per aiutare questa nuova società. Abbiamo già fatto uno sforzo non indifferente. Il problema dei campi è un problema che a San Benedetto esiste da quando la Sambenedettese è stata fondata. Non è facile risolverlo. Oltre alla Sambenedettese ci sono tantissime società dilettantistiche giovanili, che esplicano la loro funzione soprattutto sociale arrampicandosi a volte anche sugli specchi, per mancanza di spogliatoi, di norme di prima necessità. Adesso vorrei dire agli organi societari della Sambenedettese che noi abbiamo sostenuto questa Sambenedettese, perché crediamo che la Samb sia la squadra trainante in questa città anche a livello di immagine turistica. Però dobbiamo tutelare anche tutte le altre società. Quindi, come ripeto, noi cercheremo di mettere a norma più campi possibili, per cercare di dare a tutti di allenarsi, di giocare nella maniera migliore. La Sambenedettese esiste dal ’23 e questi problemi esistono da allora. Molto probabilmente continueranno ad esistere. Cercheremo di migliorare. Mi auguro che gli esponenti della società capiscano anche i nostri problemi e come noi siamo andati incontro a loro anche loro devono capire la nostra situazione.”

Infine la Tirreno-Adriatica.
“Qui è nata una polemica che non ha motivo di esistere. Io ho fatto un discorso con il sindaco ben chiaro. Non voglio stare qui a scaldare la poltrona. Voglio fare qualcosa per lo sport, inteso a 360 gradi, compreso il ciclismo e la Tirreno-Adriatica. Di abolirla non se ne parla. È chiara una cosa, agli occhi di tutti: non è la Tirreno-Adriatica di qualche anno fa. I nostri 100 milioni investiti anni fa valevano qualcosa, perché c’era la diretta TV sulla Rai. Ora non c’è la Rai ma RaiSat e non c’è neanche la diretta. Io credo che manterremo la Tirreno-Adriatica. Però sarebbe da rivedere questo accordo con chi di dovere, perché non mi sembra la cifra giusta per il risalto che la Tirreno-Adriatica ci dà attualmente.”