Sindaco, quasi tre anni e mezzo del suo mandato. Una gestione più positiva o negativa? “Sicuramente positiva. Per tutte le cose che riusciamo a fare e che stiamo facendo. Nonostante le difficoltà che ci sono state, ci sono e ci saranno. Ma sono difficoltà caratteristiche di tutte le amministrazioni, non solo locali, ma anche a livello centrale. L’importante è essere animati da buon senso e dalla voglia di fare per il bene comune. E credo che questa voglia ci sia. Come ho fatto finora, desidero andare avanti, mettendo tutto il mio impegno e dedicando quasi tutto il mio tempo alla gestione della cosa pubblica.”

Si metta un attimo, come prima di essere eletto, tra i cittadini. Un professionista che guardava con attenzione alla politica. Pensa che la litigiosità di questi tre anni, che per certi versi non le hanno permesso di amministrare come avrebbe voluto, possa influire come immagine negativa per le prossime elezioni?
“Penso che il cittadino della litigiosità si dimentica. Il cittadino vuole le cose concrete. Guarderà più a quello che è stato fatto: se la città è migliorata in qualche modo, che alla litigiosità. Alla fine sicuramente i cittadini daranno un giudizio positivo di questa amministrazione, perché – e lo voglio ribadire – senza aumentare di una lira le tasse stiamo realizzando opere importanti per la città. E questa è la cosa fondamentale. Se c’è stato un buon governo, il cittadino che sa giudicare credo che poi ne tragga un pensiero positivo da tutta questa vicenda.”

Si è domandato come mai tutta questa grossa litigiosità e come mai tutti questi passaggi da uno schieramento all’altro?
“Io me lo sono chiesto e me lo chiedo ancora. Credo il tutto sia dovuto un po’ alla mia natura di professionista che viene dalla cosiddetta società civile, non avvezzo alle mediazioni o ai compromessi che in politica probabilmente ci devono essere. Ma gran parte di questa litigiosità secondo me è dovuta all’inesperienza. Il fatto che questa sia un’amministrazione dove ci sono tante persone che non avevano mai fatto politica è il motivo principale. Ma io credo che il punto non sia tanto la litigiosità o questi confronti un po’ aspri che ci sono stati. Quanto il fatto della nostra incapacità a far sì che queste diverse opinioni, questi contrasti, non ce li siamo tenuti per noi, ma li abbiamo esternati. È l’esternazione, la comunicazione che è stata sbagliata. Perché per quanto ne so, per quanto mi dicono, questo è successo in passato, succede ancora e succederà. Però poi importante è che all’esterno, nell’opinione pubblica, non venga in maniera evidente trasmessa questa nostra litigiosità. Però questo ha anche il suo lato positivo in un certo senso, almeno io la prendo così: noi tutto quello che stiamo facendo e che vogliamo fare lo facciamo con la massima trasparenza. Probabilmente è trasparenza anche questo: il fatto di esternare queste contrapposizioni. Il cittadino deve prendere le cose in questo modo, e alla fine giudicherà per quello che si è fatto.”

Tra le cose fatte c’è qualcosa che più l’ha soddisfatta? E tra le cose non fatte una per cui prova rammarico?
“La cosa che mi soddisfa di più è avere un bilancio estremamente corretto, trasparente e positivo, senza squilibri e senza buchi. Quindi aver risanato un bilancio del genere. E, ripeto, senza chiedere una lira ai cittadini. Tra le cose fatte o che si stanno facendo, sicuramente la riqualificazione del lungomare penso che sia un segno indelebile che tutti dovranno ricordare.”

Tra un anno e mezzo si ritorna a votare. Che farà Martinelli?
“Martinelli tra un anno e mezzo ci penserà!”