Voglio innanzitutto esprimere il mio compiacimento e la mia soddisfazione per il felice esito dell’istituzione della Riserva Naturale Regionale della Sentina, di cui non posso  vantare il merito, che, sono certo, costituirà una risorsa per l’intera provincia ed un valore aggiunto per  tutte le sue attività economiche.

Detto questo, intendo ribadire, come già affermato nelle sedi istituzionali competenti, cioè la Conferenza Regionale delle Autonomie e la riunione consultiva svoltasi a San Benedetto del Tronto pochi giorni fa, che non nutro alcuna “ambizione” relativamente alla gestione di questa nuova Riserva Naturale in capo alla Provincia di Ascoli Piceno, di cui, peraltro sono solo amministratore pro-tempore.

A mio avviso detta gestione può essere affidata, indifferentemente, al Comune di San Benedetto del Tronto o alla Provincia. In ogni caso si possono individuare dei pro e dei contro. Ritengo, tuttavia, che ci troviamo di fronte ad  un “falso problema” in quanto l’effettiva gestione della Riserva sarà guidata da un apposito comitato di programmazione ed indirizzo, presieduto da uno dei due rappresentanti del Comune di San Benedetto, a cui, come testualmente scritto nella bozza di delibera, l’Ente gestore dovrà conformarsi, cioè aderire integralmente e sarà diretto da rappresentanti di associazioni ambientaliste, come stabilito dallo stesso atto istitutivo.

Comunque, visti i toni francamente  sopra le righe e probabilmente dettati da esigenze di visibilità, usati dall’Assessore Latini, al quale peraltro vanno riconosciuti indubbi meriti in questo percorso (insieme all’Assessore Provinciale Marcaccio,  al Consigliere Regionale D’Angelo ed alle associazioni ambientaliste), ritengo  opportuno che allo scopo di far partire con il dovuto entusiasmo questa iniziativa, la Regione debba tener conto delle istanze che emergono dal Comune di San Benedetto.

L’Assessore Latini ed i suoi colleghi devono, però, essere consapevoli che, qualora la Regione desse seguito a questo mio auspicio, la Riserva Naturale non dovrà essere gestita come un piccolo santuario chiuso in se stesso ma, in collaborazione con le altre istituzioni ed in primo luogo con la Provincia, dovrà essere connessa, attraverso il ciclo delle acque, all’intero sistema delle aree protette  integrandosi  con i  Parchi Montani e l’istituendo  Parco Marino, per rappresentare un'unica  straordinaria risorsa del nostro territorio. In secondo luogo mi auguro che gli incarichi per la gestione della Riserva non finiscano nella vorticosa e cruenta spartizione che da anni, purtroppo, caratterizza in maniera plateale la scena politica di varie amministrazioni.      

Pertanto credo opportuno accantonare parole come “guerra” e “battaglia per la gestione”,   impropriamente  usate sulla stampa e concentrare, insieme, tutte le  energie per  qualificare la programmazione del territorio e restituire alla comunità  beni ambientali unici ed insostituibili  per la qualità della vita.